
L’ipotiroidismo è una patologia che sovviene quando la tiroide non è in grado di sintetizzare e creare gli ormoni di cui il nostro corpo necessita. Si tratta di una malattia molto diffusa (stando alle ultime stime si pensa che il 20% delle persone, soprattutto adulte, soffra di questa patologia) e che vede le donne maggiormente esposte rispetto agli uomini. Negli anziani è una malattia meno grave di quanto sembri dato che interviene all’interno di un fisico che ha già ridotto, per motivi anagrafici, quella che è la sua attività metabolica.
Gli ormoni in questione quando si soffre di ipotiroidismo sono: la triiodotironina (detta anche T3), la tiroxina (detta anche T4) e la calcitonina.
Si tratta di una patologia per cui la toroide (una ghiandola del nostro corpo) effettua una sorta di “reset” (come se fosse un’apparecchiatura elettronica) e non riuscisse più a lavorare come dovrebbe. I motivi posso essere vari.
Ipotiroidismo, le cause
“Sono diversi i motivi che portano al malfunzionamento della tiroide . spiega il professor Raffaele Antonelli, geriatra della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria – e quindi all’ipotiroidismo. La prima è una causa genetica, che sovviene soprattutto in età giovanle. Da adulti, e soprattutto da anziani, possono influire anche alcune malattie autoimmuni o una tiroidite, infiammazione che può avere tra le sue cause anche un virus”.
Ipotiroidismo, i sintomi
“È difficile accorgersi di questa patologia, soprattutto negli anziani – prosegue il Professor Antonelli – perché i sintomi posso essere legati anche ad altre malattie, come ad esempio l’Alzheimer. L’apatia è un sintomo abbastanza comune anche se, stranamente, non associato alla bradicardia. Sintomi più visibili possono essere la perdita di capelli e/o delle ciglia degli occhi; un altro sintomo abbastanza “visibile” soprattutto nelle donne è la ritenzione idrica. Oppure, altri due sintomi molto comuni negli anziani sono i disturbi del sonno ed una certa stitichezza che può addirittura portare ad espisodi di blocco intestinale”
Ipotiroidismo, le cure
Da questo punto di vista le notizie che arrivano alle persone che soffrono di ipotiroidismo sono molto rassicuranti. La malattia infatti è di facile gestione.
“Ripeto – conclude il Professor Antonelli – la cosa più complicata è la sua individuazione. Poi la cura non è un problema. Il primo consiglio, come sempre, è quello di recarsi dal medico curante per un primo accertamento e la conferma che davvero si tratti di ipotiroidismo. È una malattia per cui anche la prevenzione può fare poco o nulla. Si puà pensare ad un esame del collo o un’analisi del sangue per controllare il valore del Tsh, esame da ripetere ogni due, tre anni per essere tranquilli. Poi, per curarlo basta sottoporsi ad una terapia ormonale sostitutiva che con il passare degli anni ha visto ridursi i problemi di assorbimento e gli effetti collaterali. Addirittura oggi sono in commercio dei farmaci che possono essere addirittura presi a stomaco pieno”