La sensazione che possiamo provare è quella di un senso di impotenza graduale, che ci travolge inconsapevolmente, quasi facendoci sentire inutili. Succede soprattutto quando condividiamo momenti e spazi insieme a un nostro caro che, gradualmente, si sta lasciando andare.
Non si sa bene cosa fare, a volte proprio per la paura di peggiorare la situazione. Vien da sé quindi domandarsi realmente come trattare un anziano depresso senza però averne le competenze professionali.
Fortunatamente esistono numerosi approcci e punti di contatto che possiamo sfruttare, approfittando della confidenza e della fiducia che l’interlocutore nutre nei nostri confronti.
Ecco allora che in questo articolo proveremo a rispondere ad alcune delle domande più frequenti in merito a questo delicato tema:
– come capire se un anziano si sta lasciando andare?
– perché stare vicino ad un anziano depresso può non bastare?
– come aiutare un anziano depresso partendo dall’accettazione delle cure?
– come trattare un anziano depresso grazie al potere dell’empatia
Attenzione e osservazione: come capire se un anziano si sta lasciando andare?
Effettivamente non è semplice, poiché occorrono esperienza e soprattutto una buona capacità di distacco. Saper riconoscere i segni della depressione in un anziano può in questo senso essere sfidante, soprattutto perché spesso vengono confusi con i normali cambiamenti legati all’età.
Tuttavia, alcuni indizi e campanelli d’allarme evidenti da tenere d’occhio ci sono. Un anziano che si sta “lasciando andare” mostra generalmente una diminuzione di interesse per le attività che amava, ma anche isolamento sociale crescente, difficoltà a dormire o eccessivo sonno. A questi si aggiungono diminuzione dell’appetito, irritabilità improvvisa o tristezza persistente.
Da non trascurare, inoltre, i cambiamenti nell’igiene personale e nella cura della casa: questi dettagli possono solitamente indicare un’apatia profonda e una volontà nel ridurre la propria partecipazione alla vita.
Per questa ragione l’attenzione ai piccoli gesti quotidiani, ascoltare con pazienza e osservare senza giudizio sono i primi passi per comprendere meglio la sua condizione.
Anche se, come vedremo tra poco, non sempre basta.
Anziano depresso: perché stargli vicino non basta
Stare vicino a un anziano depresso è certamente un gesto d’amore, ma spesso non è sufficiente. La depressione è infatti una malattia complessa che richiede un approccio multidimensionale. L’affetto e la presenza fisica sono importanti, ma possono non bastare per alleviare la sofferenza interiore.
Come detto, è necessario comprendere che la depressione può alterare il modo in cui l’anziano percepisce il mondo e se stesso, facendolo sentire isolato e senza speranza, anche quando è circondato da persone care. Oltre a stargli vicino, il nostro consiglio è quindi quello di incoraggiarlo a esprimere i suoi sentimenti, ascoltandolo senza giudicare, e rispettando il suo stato emotivo. Non solo a parole, ma anche attivamente e visivamente. Occorre, cioè, supportarlo con gesti concreti, come aiutarlo nelle piccole attività quotidiane, accompagnarlo agli appuntamenti medici o partecipare insieme ad attività di suo interesse.
Allo stesso tempo non bisogna mai rifiutare la sua condizione, riconoscendo quando è necessario coinvolgere un professionista per offrire il giusto supporto psicologico e medico.
Come aiutare un anziano depresso partendo dall’accettazione delle cure
L’accettazione delle cure da parte di un anziano depresso può essere un processo delicato, duro da affrontare, ma soprattutto lungo. Questo perché spesso la depressione può condurre a un rifiuto delle cure, causato da sentimenti di inutilità o disperazione. Per aiutare il vostro caro ad accettare un aiuto dall’esterno, è fondamentale approcciarsi con empatia e comprensione.
Basta davvero poco. Invece di insistere o forzarlo, cercate di coinvolgerlo nelle decisioni riguardanti il suo benessere, ascoltando le sue preoccupazioni e mostrando rispetto per i suoi sentimenti. Può anche essere utile proporre le cure come un’opportunità per migliorare la qualità della vita piuttosto che come una necessità medica. A volte il potere della parola è più grande di quello che crediamo. Raccontategli storie positive di altre persone che hanno trovato sollievo grazie alle cure, e rassicuratelo che il vostro supporto non mancherà mai.
A volte, piccoli passi possono portare a grandi risultati: iniziare con visite periodiche da un medico di fiducia o sessioni di terapia più brevi può in questo senso facilitare l’accettazione di un percorso di cura più strutturato.
Come trattare un anziano depresso grazie al potere dell’empatia
L’empatia è uno degli strumenti più potenti che abbiamo a disposizione per aiutare un nostro caro depresso. Si tratta “semplicemente” di ascoltare senza fretta, senza giudizio, cercando di mettersi nei suoi panni. Le parole dolci e i piccoli gesti quotidiani possono contribuire a farlo sentire compreso e amato.
Alcuni esempi concreti? Usate frasi che mostrino comprensione, come “capisco che possa essere difficile per te” o “sono qui per ascoltarti, senza fretta”. Anche il contesto può fare enormemente la differenza: cercate in questo senso di creare un ambiente sereno e sicuro dove possa sentirsi libero di esprimere le proprie paure e preoccupazioni. Non cercate di risolvere i suoi problemi subito, ma offritegli il vostro sostegno incondizionato. Il semplice fatto di sapere che c’è qualcuno disposto ad ascoltarlo con affetto può aiutare a ridurre il senso di solitudine e disperazione. Ricordate che a volte, non servono formule magiche, ma essere presenti, con amore e pazienza.
Redazione Peranziani
Articolo revisionato dalla nostra redazione