Affrontare la cura della dermatite da stasi nell’assistenza ad un caro anziano rappresenta un’eventualità diffusa, ma da prendere con la giusta importanza. Parliamo infatti di una condizione che può affliggere molti over 65, mettendo a dura prova non solo la loro salute, ma anche la nostra abilità come caregiver o figli.
Per questo motivo occorre affrontarla con determinazione, conoscenza ma soprattutto consapevolezza, non trattandosi di una semplice e temporanea patologia della pelle. Ecco perché desideriamo scoprirla insieme a voi, senza tralasciare alcun dettaglio: vedremo insieme cosa la causa, ma anche come riconoscerla e quali passi possiamo intraprendere per alleviare il disagio, migliorando così la qualità della vita dei nostri cari.
Dermatite da stasi si può guarire?
Prima di addentrarci in una spiegazione approfondita circa le cause e i rimedi, partiamo domandandocii se dalla dermatite da stasi si può guarire. Sebbene infatti possa essere gestita e alleviata con trattamenti medici e misure di auto-cura, occorre avere pazienza e sperare che la cura faccia il suo effetto, prestando attenzione che questa condizione non sfoci in problematiche delicate e complicazioni. Il decorso della dermatite da stasi è quindi sostanzialmente benigno, tuttavia, se non viene adeguatamente affrontata, può condurre alla formazione di ulcere varicose, oltre ad esporsi a sovrainfezioni batteriche. Ma vediamo nello specifico quali siano le cause del problema, in maniera tale da provare a riconoscerne anche i sintomi e prevenirne così un peggioramento.
Dermatite da stasi gambe e caviglie, ma non solo: che cos’è e quali sono le cause
Iniziamo dunque dal capire che cos’è la dermatite da stasi e perché colpisce generalmente gli arti inferiori come gambe e caviglie. Nota anche come dermatite venosa o eczema stasico, è una condizione cutanea che si verifica a causa di problemi di circolazione del sangue nelle gambe. Questa condizione è spesso associata a insufficienza venosa cronica, che si verifica quando le valvole nelle vene delle gambe non funzionano correttamente, causando un accumulo di sangue nelle vene. La pressione sanguigna aumentata nelle vene delle gambe può quindi portare a un’infiammazione della pelle, causandone la sua insorgenza. Oltre alle gambe, la può verificarsi anche su altre parti del corpo, sebbene sia più comune nelle aree inferiori del corpo a causa della gravità che agisce sull’accumulo di sangue nelle vene delle gambe stesse.
Eczemi da stasi e ulcere venose: i sintomi da non sottovalutare
Quello della prevenzione rappresenta un aspetto importante quando ci si trova di fronte a numerose patologie. Tuttavia, quando ci si confronta con problematiche come quelle relative alla cute, accorgersi tempestivamente dell’insorgenza della patologia può davvero fare la differenza. Fortunatamente questa condizione dermatologica si caratterizza per diversi sintomi. La pelle interessata può infatti mostrare eritema, ovvero un rossore dovuto all’infiammazione. Il prurito è un sintomo comune e può causare disagio significativo per chi ne soffre. Inoltre, le gambe possono gonfiarsi a causa del ristagno di sangue nelle vene. La pelle tende anche a diventare secca, squamosa e screpolata, con la formazione di piccole vescicole o pustole, manifestando un quadro di eczema. Nei casi più gravi, infine, questa condizione può portare alla formazione di ulcere venose sulla pelle delle gambe, che sono ferite aperte che richiedono cure speciali.
Dermatite da stasi cura: quale percorso seguire
Il trattamento della dermatite da stasi può essere complesso e naturalmente varia in base alla gravità dei sintomi e alle condizioni individuali pregresse. Senza dubbio occorre sempre rivolgersi ad uno specialista che saprà guidarvi dalla diagnosi alla cura in maniera attenta ed efficace. Occorrerà in questo senso programmare consultazioni regolari con lui per monitorare l’andamento della condizione e apportare eventuali aggiustamenti al piano di trattamento. Il giusto iter, inoltre, fa sicuramente la differenza, ma è anche importante prevenire e gestire tutte le condizioni sottostanti che possono contribuire alla dermatite da stasi, come l’insufficienza venosa o altre patologie cardiovascolari. Questo può ovviamente includere il controllo della pressione sanguigna, l’uso di calze elastiche e altre misure. Senza dimenticare che adottare uno stile di vita sano può aiutare a gestirla (più che a guarirla): ciò include mantenere un peso sano, seguire una dieta equilibrata e fare regolare attività fisica. Ma soprattutto tenere a bada lo stress.
Quindi come si cura la dermatite da stasi?
Come si cura la dermatite da stasi? Il primo aspetto fondamentale da considerare, oltre a quanto già anticipato qui sopra, è quello di trattare quelle condizioni “collaterali” che possono contribuire alla patologia, come l’insufficienza venosa. Questo può coinvolgere il controllo della pressione sanguigna, l’uso di calze elastiche o bendaggi compressivi e la gestione di altre problematiche cardiovascolari. Generalmente il trattamento mira a alleviare i sintomi, tra cui l’infiammazione, il prurito e l’irritazione cutanea. È inoltre possibile utilizzare creme o unguenti idratanti per mantenere la pelle idratata e creme a base di corticosteroidi per ridurre l’infiammazione. In alcuni casi, possono anche essere prescritti farmaci antistaminici per gestire il prurito. Sollevare le gambe quando possibile può inoltre aiutare a ridurre il gonfiore e migliorare la circolazione. Mentre per quello che riguarda la chirurgia, può rendersi necessaria per rimuovere il tessuto danneggiato o per migliorare la circolazione stessa.
Redazione Peranziani
Articolo revisionato dalla nostra redazione