La cataratta è una progressiva e costante alterazione della completa trasparenza della lente naturale che è all’interno dell’occhio (il Cristallino) che quando inizia a mostrare i primi segni di opacità lenticolare, soprattutto al centro delle cristallino in corrispondenza della pupilla produce una visione un poco sfocata.
Questa situazione, oggigiorno potrebbe risultare fastidiosa già nelle prime fasi della sua evoluzione, perché siamo sempre di più chiamati a lavorare davanti a fonti luminose come computer, smartphone, ecc. e lo smartworking soprattutto di questi giorni di lockdown lo dimostra.
Definizione e sintomatologia
Questa situazione – spiega il spiega il Dott. Claudio Savaresi, Primario Unità Operativa Oftalmologia Policlinico San Marco – Zingonia di Bergamo e Direttore C. B. V. Palazzo della Salute Istituto Clinico Sant’Ambrogio – Milano e Responsabile Scientifico Safio Medical Ophthalmology Research Center – MI oggigiorno potrebbe risultare fastidiosa già nelle prime fasi della sua evoluzione, perché siamo sempre di più chiamati a lavorare davanti a fonti luminose come computer, smartphone, ecc. e lo smartworking soprattutto di questi giorni di lockdown lo dimostra”.
Nelle fasi più evolute viene maggiormente impedito oppure alterato il passaggio della luce necessaria alla visione nitida sia nella per qualità delle immagini, sia per la qualità dell’intensità dei colori, soprattutto quelli tendenti al blu.
Difatti è con grande sorpresa che coloro che si sottopongono ad intervento chirurgico di cataratta, dopo l’intervento scoprono intensità di colori mai valorizzati prima come per esempio il colore del cannello del gas della propria cucina.
Non esistono né farmaci da assumere per via orale, né colliri da instillare che possano bloccare il procedere della cataratta, né tantomeno ridonare lucentezza e trasparenza a un cristallino già opacizzato dagli anni passati oppure alla conseguenza di patologie metaboliche oppure al’assunzione di farmaci.
Bisogna ricordare che anche i raggi ultravioletti e quindi i raggi solari dannosi per il cristallino, oltreché alla retina ed è per questo che si raccomanda sempre di utilizzare sempre delle lenti protettive filtranti ai raggi solari quando ci si espone al sole.
La microchirurgia della cataratta è a oggi l’intervento chirurgico maggiormente eseguito nel mondo tanto che solo in Italia, ogni anno ne vengono, eseguiti forse più di cinquecentomila.
Si tratta di un numero di interventi estremamente significativo ed ecco perché è davvero importante poter offrire dopo l’intervento chirurgico una ripresa alle proprie attività veloce e così poco invalidante per il paziente.
Terapia e trattamento
L’unico soluzione che abbiamo per ripristinare una buona visione, in presenza della sola cataratta è la terapia chirurgica, ovvero occorre procedere alla rimozione del cristallino opacizzato sostituendolo con un cristallino artificiale sostitutivo che andrà a collocarsi esattamente nella stessa posizione di quello naturale.
L’intervento chirurgico di cataratta richiede una estrema precisione nella sua esecuzione e di conseguenza i chirurghi oftalmologi, sono impegnati nel tentativo di poter offrire ai propri pazienti soluzioni mirate al miglior confort oculare nel post operatorio associato alla miglior qualità della visione sia con l’uso di cristallini sempre più perfezionati, sia con tecniche chirurgiche sempre più innovative.
Difatti, oggigiorno troviamo percorsi personalizzati nella scelta dei cristallini artificiali, oltreché nelle varie tecniche chirurgiche che sfociano nella tecnica più innovativa e precisa della tecnica FLACS (FacoLaserCataractSurgery) perché associata all’utilizzo del FEMTOLaser.
Cataratta un disturbo non solo della terza età
“La Cataratta – continua il Dott. Claudio Savaresi, Primario Unità Operativa Oftalmologia Policlinico San Marco – Zingonia di Bergamo e Direttore C. B. V. Palazzo della Salute Istituto Clinico Sant’Ambrogio – Milano e Responsabile Scientifico Safio Medical Ophthalmology Research Center – MI – è una patologia che non colpisce solamente la terza età; difatti in questi anni è aumentata la richiesta di rimozione del cristallino naturale anche per i più giovani e per risolvere le esigenze quotidiane delle persone: pensiamo alle ore passate in auto, oppure davanti ad un computer.
Come dicevamo prima, se è molto il tempo passato davanti a delle fonti luminose e la visione non è perfetta, avremo un disturbo visivo che si può trasformare in possibile mal di testa oppure in affaticamento visivo (astenopia) per poi magari concludersi con la lacrimazione.
Fino a qualche anno fa, dopo l’intervento di cataratta bisognava mettere degli occhiali molto spessi, che limitavano notevolmente il campo visivo con tutte le spiacevoli conseguenze del caso dovute in primo luogo al peso delle lenti ed a una visione sempre disturbata dalla limitazione delle lenti degli occhiali”.
Sembrano così lontani quegli anni, ma li ricordo ancora quando apprezzo i risultati ottimali, che oggigiorno vengono raggiunti con l’intervento di cataratta, grazie alla tecnica chirurgica sempre più sofisticata che in questo periodo si avvale sempre di più del supporto tecnologico del FEMTOLaser.
La tecnica maggiormente usata è la Facoemulsificazione che con l’introduzione delle lenti intraoculari (IOL) pieghevoli ha trovato la sua piena e completa applicazione prefiggendosi lo scopo di rispettare totalmente la naturale anatomia oculare.
Per ottenere questo risultato, viene eseguita una micro incisione formando un passaggio tra la parte esterna dell’occhio e quella interna a forma di valvola al fine di non utilizzare punti di sutura dopo l’intervento, preservando così maggiormente tutta la struttura oculare.
In considerazione dei risultati ottenuti chirurgicamente e delle esigenze sempre più evolute, dei pazienti le industrie che producono i cristallini artificiali, hanno introdotto sul mercato varie tipologie di soluzioni per eliminare gli occhiali sia da lontano sia da vicino.
Per avere il miglior risultato possibilmente raggiungibile, prima di eseguire l’intervento chirurgico di cataratta, sono state messe in atto strategie diagnostiche per immagini di alto livello, al fine di determinare il miglior percorso chirurgico e la miglior soluzione verso la scelta più appropriata del cristallino artificiale.
Questa strategia così sofisticata, permette di ridurre la dipendenza dagli occhiali per gran parte delle più normali attività quotidiane sen non tutte; in tal modo oltre alla miglior qualità visiva, è soddisfatta l’esigenza moderna di ottenere una capacità visiva ottimale.
In effetti il termine “qualità visiva” descrive un concetto multifattoriale che interessa l’intero sistema visivo e che oggi e possibile raggiungere grazie ad una sinergia ottimale, conseguente all’uso di lenti intraoculari di elevato livello qualitativo ed una chirurgia ottimale che si può avvalere anche di tutta la precisine del FEMTOLaser.
Redazione Peranziani.it