Anziani: 5 porzioni al giorno di frutta e verdura, la regola per stare bene

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20 Aprile 2020

Con l’avanzare dell’età spesso si presentano quadri di disidratazione, difficoltà respiratorie, riduzione dell’appetito, e alcuni disordini gastro-intestinali. Idonee quantità di frutta e verdura, potenziano la protezione da malattie cardiovascolari, neoplastiche e respiratorie come asma e bronchiti. Dal punto di vista nutrizionale, una dieta variata e ricca di frutta e verdura assicura un rilevante apporto di nutrienti (vitamine, minerali, acidi organici) e sostanze protettive antiossidanti. Molte verdure inoltre come cavolo, patate, mais e cipolle sono fonte di carboidrati complessi fondamentali per la dieta anche in età avanzata.

Nella frutta e verdura sono contenute tutte le vitamine e i sali minerali di cui il corpo ha necessità. Anche il ruolo delle fibre contenuto nei vegetali è fondamentale per la salute delle persone anziane, in quanto facilitano lo svuotamento gastrico, grazie alla funzione igroscopica. Essendo fondamentale che gli anziani assumano acqua, in quanto tendono alla disidratazione, frutta e verdure costituiscono un valido alleato proprio perché contengo anche acqua. I vegetali maggiormente idratanti sono i cetrioli, sedano, lattuga, pomodori, spinaci, carote, broccoli e tra la frutta, anguria, melone, fragole, pompelmo.

La Regola delle “5 porzioni”

In età avanzata alcune regole sono fondamentali. E necessario assumere le giuste proporzioni di alimenti che compongono carboidrati, grassi e proteine; è consigliabile, mangiare ad intervalli regolari, facendo 3 o 5 pasti in base alla necessità di effettuare uno spuntino tra i pasti principali; e porre attenzione alla qualità dei cibi.

La regola delle 5 porzioni di frutta e verdura al giorno è facilmente applicabile.

La mattina si può cominciare con una spremuta, o con un frutto tagliato e inserito nello yogurt. A pranzo e cena via libera a verdura cotta e cruda, minestroni, vellutate. E a metà mattina o il pomeriggio si può fare merenda con un frutto spezzafame.
Frutta e verdura, se poste a tavola sottoforma di passati, macedonie o cotte al vapore e poi trasformate in vellutate golose a cui aggiungere olio extravergine d’oliva e parmiggiano, risultano più gradevoli sono più facili da masticare.

Alcuni suggerimenti

Gli anziani, un po’ come i bambini,  rispondono ad altre proprietà dei cibi, come il colore, la vista, il tatto e l’olfatto. Presentare una macedonia fresca e colorata può essere molto invitante rispetto al frutto singolo. 
Il metodo di cottura della verdura è importante. Meglio preferire sempre il prodotto fresco di stagione. Spesso, tuttavia,  gli anziani non vanno a fare la spesa tutti i giorni, e quindi può andare bene il prodotto sugelato, da preferire rispetto a quello in scatola, spesso addizionato  di sale e conservanti. Meglio la cottura a vapore per non disperdere vitamine e sali minerali, per aumentare la digeribilità, e l’abbattimento dei batteri.

Non solo frutta e verdura

Nell’alimentazione dell’anziano, poi non devono mancare proteine e carboidrati.
Il 55% 60% dell’energia introdotta deve provenire dai carboidrati complessi. Le proteine sono importanti per mantenere la struttura del muscolo.Le proteine devono costituire il 15% 20%. Le proteine migliori? Sono quelle contenute nel pesce con acidi grassi polinsaturi per l’effetto benefico svolto su cuore e cervello, anche perché si tratta di proteine più digeribili della carne. Le carni bianche e magre sono da preferire: il pollo ad esempio è un ottimo nutriente, se privato della pelle. Nel metodo di cottura devono essere limitati i grassi. Le carni rosse vanno limitate, ma non escluse, per il l’elevato contenuto di ferro, un ferro altamente biodisponibile, rispetto ai legumi. Il 25%  dell’energia deve provenire dai lipidi, ovvero i grassi che non dovrebbe superare la percentuale del 30%.

Con la consulenza del Prof Michele Carruba, presidente del centro studi e ricerche sull’obesità e presidente del board scientifico  del progetto di SG Company ObeCity per il contrasto all’obesità. Michele Carruba in carriera ha ottenuto il premio Ippocrate, per la ricerca sulla qualità della vita. Ed è presidente della Commissione Alimentazione e Salute del Ministero della Salute.

 

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