E’ molto più di un fastidio. Non è nemmeno una patologia vera e propria. Di sicuro però condiziona, anzi, rende a volte quasi impossibile la vita, soprattutto degli anziani.
Stiamo parlando del prurito, nello specifico del prurito senile, che colpisce (anche se i dati non sono certi) almeno il 10% della popolazione della terza età. In molti casi si tratta anche di un “tic” nervoso che va a colpire, porzioni di cute senza alcun tipo di problematica e giustificazione al punto da arrivare a rovinare la pelle stessa con graffi e lesioni superficiali.
Prurito senile: di cosa si tratta
“La cosa curiosa – spiega il professor Raffaele Antonelli, geriatra della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria – è che per lo più il prurito è una sensazione cutanea ed il grattamento un gesto istintivo che deriva dal naturale gesto di difesa e di allontanamento di un parassita o un insetto. In medicina si divide un due grandi gruppi. C’è il prurito acuto e quello cronico. La differenza è legata alla durata e continuità degli effetti. La parte acuta infatti può limitarsi a qualche giornata. Se invece il fastidio persiste per 6 settimane allora si parla di prurito cronico. Di sicuro gli anziani sono più soggetti a questo problema a causa del cambiamento della loro cute che si assottiglia ed è meno idratata rispetto a quella di un adulto, per non parlare dei giovani”.
Spesso, dietro al prurito si può nascondere un problema più profondo e complesso, si tratta quindi di una sorta di allarme che il nostro fisico ci lancia.
Prurito senile: Le cause
“I tipi di prurito senile – prosegue il Prof. Antonelli – si dividono in tre grandi gruppi: il prima o è quello legato ad erezioni cutanee, dermatiti, orticaria reazioni varie anche di tipo allergico. Il secondo è di tipo nodulare. Il terzo ed ultimo è il più complesso in quanto non ha manifestazioni cutanee ma è legato ad altre malattie, come infezioni e patologie neoplastiche, Queste sono molti difficili da scoprire dato che possono sfuggire persino ad esami istologici”.
Non si può però nemmeno nascondere quella che è il fattore “mentale”, soprattutto per gli anziani che vanno incontro ad una situazione sempre più complessa di demenza. Questo dà origine ad una specie di circolo vizioso che non ha alcuna causa medica. Il tic del trattamento infatti irrita la cute e crea quindi un effettivo bisogno di grattarsi nuovamente, senza sosta.
Va aggiunto che il prurito cronico si lega spesso all’insonnia. Di notte, nel letto infatti certe sensazioni, certi fastidi anche leggeri vengono amplificati rendendo difficile persino dormire.
Prurito senile: che fare
“La prima cosa – conclude il prof. Antonelli – è una buona visita dal medico di base. Sarà lui in un secondo momento e se lo riterrà opportuno rimandare il paziente ad una visita specialistica da un dermatologo, un neurologo o un geriatra per controllo specifici. Di sicuro una buona notizia è legata ai risultati ed all’efficacia dei medicinali in circolazione”.
Redazione Peranziani.it