Il problema dei “piedi gonfi” è molto sentito tra gli anziani. Numeri ufficiali non ce ne sono ma si stima che la percentuale, soprattutto tra le donne, sia particolarmente elevata, attorno al 30%. Si tratta a prima vista di un “fastidio” o di una problematica estetica che però non va sottovalutata perché potrebbe essere specchio di una patologia medica seria. E anche la percezione iniziale del problema è del tutto soggettiva; questa infatti può derivare da una difficoltà nel muoversi come da un vero e proprio dolore. Ma molte volte il primo allarme arriva quando una calza lascia un segno evidente sulla pelle o quando non ri riesce più ad indossare o allacciare una scarpa.
Gonfiore ai piedi: le cause
“Il gonfiore ai piedi – ci spiega il Prof. Raffaele Antonelli, geriatra, della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria – ha cause estremamente comuni come l’immobilità o anche una semplice insufficenza venosa. Ma non bisogna trattarla alla leggera perché potrebbe essere spia di problemi seri per la salute come uno scompenso cardiaco o un’importante insufficenza respiratoria. Altre problematiche nascoste possono essere una sindrome nefrotica legata ad una carenza di proteine, a sua volta scatenata da una cattiva nutrizione”.
Sono invece in calo i casi di gonfiore ai piedi tra gli anziani dovuti alla vicinanza a forti fonti di calore: nel passato infatti le case venivando scaldate da stufe a legna o camini con le persone che erano solite sedersi davanti. Questo aveva in realtà un effetto di vaso-dilatazione.
Rari sono i casi di gonfiore dovuto ad artrite tibio-tarsica
Quali i rimedi
Il gonfiore ai piedi è una di quelle problematiche per le quali la prima, istintiva reazione è in realtà la cosa più dannosa in assoluto. Spesso infatti l’anziano, che tende già di suo ad impigrirsi con un piede gonfio e dolorante tende a restare a riposo assoluto. “Non c’è nulla di più dannoso – spiega il Prof. Antonelli – la prima cosa da fare infatti è proprio avere una mobilità la più costante possibile. Basta anche una semplice passeggiata o, se proprio si è immobili, anche la mobilità minima domestica. Per le persone poi costrette a restare sedute si consiglia una sacca particolare che contiene acqua da mettere sotto i piedi e da usare per fare della semplice ginnastica. Questo ha due benefici: il primo è la riduzione del ristagno venoso; il secondo il miglioramento del tono muscolare della gamba e del piede”.
Inutile ribadire che però, come sempre, la prima cosa da fare è rivolgersi al proprio medico curante per un controllo e le prime cure.
Cosa non fare in caso di gonfiore ai piedi
“Ovviamente – conclude il Prof. Antonelli – la prima cosa è la sottovalutazione, poi il “fai da te” medico e l’immobilità assoluta. Si tratta infatti per lo più di un problema non grave ma può nascondere come dicevamo prima, alcune patologie complicate che vanno assolutamente escluse”
Redazione Peranziani.it