Sempre più temuto, sempre più esteso. Il diabete rischia di diventare nel giro di qualche anno una vera e propria piaga sanitaria e sociale. Colpa soprattutto della nostra alimentazione e dello stile di vita, la prima troppo ricca di grassi e zuccheri, al seconda troppo sedentaria.
In Italia ci sono almeno 4 milioni di diabetici: il diabete di tipo 1 – detto anche insulino-dipendente o autoimmune – colpisce 500mila persone, il diabete di tipo 2 oltre 3 milioni e mezzo.
Ma c’è un’ampia fetta di persone con diabete di tipo 2 (circa il 30%) che non sa di avere la malattia, per cui il numero complessivo di pazienti diabetici italiani potrebbe superare complessivamente i 5 milioni.
Di questi una buona parte, sicuramente la maggioranza, si trova nelle persone della Terza Età. Ed è proprio qui che il diabete rischia di manifestare i propri effetti più nocivi e pericolosi.
Diabete anziani sintomi
Il diabete negli anziani aggiunge problema a problema. Innanzitutto perché è difficile individuare i sintomi della malattia spesso confusa con i problemi legati ad altre patologie tipiche della Terza Età.
“Il Diabete – spiega il Prof. Nicola Ferrara, Professore Ordinario Medicina Interna e Geriatria, Direttore della Scuola di Specializzazione in Geriatria, Università degli Studi di Napoli “Federico II” Past-President SIGG – Società Italiana di Gerontologia e Geriatria – colpisce l’8.5% degli adulti ed il 20% degli anziani. Il diabete di tipo 2 è tipico nell’anziano.
Il problema rilevante è la subdola insorgenza di malattia che passa inosservata fino alla manifestazione delle complicanze. Un soggetto su due è malato e non lo sa nonostante l’iperglicemia rappresenti, dopo ipertensione e tabagismo, il terzo fattore di rischio più importante per mortalità precoce, responsabile nel 2015 di circa 5 milioni di morti.
La lunga fase di pre-diagnosi accompagnata dalla presenza di obesità, ipertensione e dislipidemia rende il diabete una condizione altamente pericolosa per l’insorgenza delle complicanze (infarto, ictus, scompenso cardiaco, arteriopatia periferica, insufficienza renale, neuropatia e deficit visivo)”.
In sintesi i sintomi legati al Diabete di tipo 1 sono:
• poliuria (aumento del volume delle urine e la frequenza di minzione)
• polidipsia (aumento della sete)
• polifagia (aumento della fame) accompagnata da calo del peso
• affaticamento e stanchezza
• vista offuscata
Molti simili i sintomi del diabete di tipo 2:
• poliuria
• polidipsia
• vista offuscata
• stanchezza
• ferite che si rimarginano più lentamente
Diabete anziani valori: quando la glicemia diventa pericolosa
Secondo l’Aifa (associazione Italiana del Farmaco) il livello di glicemia nel sangue viene diviso in tre fasce, a seconda della loro pericolosità.
Se il livello di glicemia si trova (a digiuno) tra i 75 mg/dl ed i 99mg/dl stiamo parlando di un livello NORMALE.
Se invece il livello di glicemia varia dai 100 mg/dl ed i 124 mg/dl siamo in un livello definito ALTERATO.
Se il livello di glicemia dovesse superare i 125 mg/dl allora siamo in uno stato di diabete CONCLAMATO.
Le società di medicina generale però sono ormai allineate nel considerare diabete un livello superiore ai 100 mg/dl e consigliano a chiunque fosse in questa fascia di consultare il proprio medico per tutte le analisi del caso e le eventuali terapie.
Diabete anziani cause
Non ci sono certezze assolute sulle cause che portano al diabete nell’anziano. Ci sono infatti determinate predisposizioni genetiche come è ormai comprovata una certa predisposizione familiare. Ma è evidente che l’obesità ed uno stile di vita sedentario possono scatenare e di sicuro peggiorare il livello di glicemia.
Queste cause non valgono solo per le persone della Terza età, ma per tutta la società.
Come comportarsi con il diabete nell’anziano
Dal punto di vista farmacologico la battaglia contro il diabete ha fatto passi da gigante e ad oggi garantisce trattamenti molto efficaci. Ma ci sono fattori importanti che possono limitare l’uso dei medicinali; stiamo parlando di una corretta alimentazione e di uno stile di vita meno sedentario.
Alcuni studi e statistiche hanno dimostrato che fare movimento, ginnastica o una semplice passeggiata ogni giorno ridurre l’incidenza del diabete anche del 33%, molto più di quanto possano fare certi farmaci.
Quindi meglio seguire i consigli dei nutrizionisti, evitare bevande zuccherate, cibi troppo grassi soprattutto la sera e preferire frutta e verdura.
Consigli che possono sembrare banali ma dagli effetti benefici non solo contro la malattia ma anche contro quelle che sono le conseguenze collaterali. Il diabete infatti quando diventa grave condiziona la vita soprattutto degli anziani, limitando la mobilità e quindi la socialità; tutto questo scatenando anche disagi ulteriori che possono portare a casi di isolamento e depressione.
Redazione Peranziani.it