Alzheimer ereditario: realtà scientifica o leggenda?

20 Febbraio 2017

Quando si parla di Alzheimer ereditario non si utilizza tale aggettivo in maniera appropriata, dal momento che non si può ipotizzare un'ereditarietà del morbo se non nell'1% dei casi, mentre nel rimanente 99% delle situazioni si tratta di una suscettibilità genetica. Infatti, esistono alcuni geni che regolano la probabilità di insorgenza della malattia, dunque i soggetti che presentano un dato assetto genetico, necessariamente ereditato da un genitore, presentano il 50% di probabilità in più di sviluppare la malattia. Normalmente, la metà dei figli di un genitore malato eredita tale assetto genetico. I soggetti predisposti a sviluppare la demenza hanno una probabilità di ammalarsi di 3 o 4 volte superiore rispetto a coloro che non hanno alcun parente di primo grado con tale forma di demenza, il che significa che un soggetto di 50 anni ha non una probabilità su 1000, bensì 3 su 1000 di presentare la stessa malattia del genitore.

Il presunto Alzheimer ereditario che, in realtà, come già accennato, si configura più come una predisposizione genetica che come una vera e propria ereditarietà di questa malattia degenerativa, può avere delle radici anche nella sindrome di Down. È stato, infatti, dimostrato che uno dei cromosomi che concorrono all'insorgenza della malattia di Alzheimer è proprio il cromosoma 21, la cui anomalia è all'origine della sindrome sopra citata.

Eppure, cosa ha negli anni fatto sospettare che l'Alzheimer ereditario fosse una realtà concreta, nonché una minaccia temibile? Sicuramente il fatto che all'interno di una stessa famiglia spesso si verificassero più casi di tale morbo, oppure che l'insorgere della malattia si verificasse contemporaneamente in diversi soggetti tra di loro imparentati, che avessero all'incirca la stessa età. In effetti, nel 75% dei casi la demenza si presenta oltre i 65 anni ed il naturale decorso della malattia è mediamente di 6-10 anni, quindi è naturalmente nata la convinzione che la malattia si ereditasse dai genitori. Ciò, tuttavia, come già detto, non è del tutto vero, anzi, è sempre bene ricordare che lo stile di vita, l'alimentazione e, come recentemente scoperto, anche il grado d'istruzione hanno un ruolo determinante nello sviluppo della malattia di Alzheimer.

Ma quali sono i geni che, predisponendo i soggetti alla demenza, hanno dato adito alla convinzione che l'Alzheimer ereditario fosse una minaccia concreta? Sicuramente il cromosoma 19 che produce la apolipoproteina E che raddoppia le probabilità di sviluppare la malattia.

Eppure, come già introdotto precedentemente, esistono davvero delle situazioni in cui utilizzare il termine Alzheimer ereditario non è errato, poiché in poche decine di famiglie nel mondo i geni responsabili della malattia di Alzheimer presentano delle caratteristiche dominanti e si configurano come una mutazione genetica autosomica dominante, per cui la demenza degenerativa diviene effettivamente ereditaria nel 50% dei casi. Ciò avviene per la presenilina 1 sul cromosoma 14, per la presenilina 2 sul cromosoma 1 e per la proteina precursore dell'amiloide sul cromosoma 21.

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