Il desiderio, gli interessi sessuali e la capacità di innamorarsi si mantengono lungo tutto il corso dell’esistenza, e nella vita di una persona anziana la sessualità è un aspetto molto importante.
Se da un lato è vero che il potenziale sessuale biologico inizia il suo declino addirittura prima dei vent’anni e continua a scemare per tutta la vita, è anche vero che alla diminuzione della prestanza fisica, si accompagna l’aumento degli aspetti esperienziali e della conoscenza (aspetti questi importanti nella sessualità).
“A differenza di quanto il senso comune ritenga – spiega la Dott.ssa Emanuela Napoli, sessuologa esperta dell’età evolutiva e psicologa – la fase degli over 60 non è asessuata.
Diverse ricerche sulla sessualità in questa fase del ciclo di vita dimostrano, infatti, come una percentuale significativa di persone over 60 continui ad avere rapporti sessuali regolari e soddisfacenti. Pertanto, quando non vi sono condizioni fisiche sfavorevoli, i veri motivi che comportano la cessazione dell’attività sessuale sono per la maggior parte di natura psico-sociale.
Cambiamenti fisici e sessualità nell’anziano:
“Specifichiamo innanzitutto – continua la dott.ssa Napoli – che le difficoltà legate alla funzione sessuale nell’uomo e nella donna anziani possono essere il risultato di molti fattori strettamente connessi tra loro (biologici, iatrogeni, psicosociali). Con l’età si modificano molte delle funzioni organiche e tra queste c’è la funzione sessuale, diversa dal punto di vista fisiologico nell’uomo e nella donna.
Il momento più evidente di questi cambiamenti, anche dal punto di vista psicologico, è il periodo del climaterio maschile e femminile. Nel maschio maturo si verifica semplicemente una riduzione nella produzione del testosterone che è determinata da alterazioni sia neuroendocrine che periferiche (testicoli). Da un punto di vista biologico, quindi, il desiderio e la capacità riproduttiva rimangono relativamente intatti, tuttavia i cambiamenti fisiologici e quelli psicologici possono produrre sintomi che sono simili a quelli sperimentati dalle donne in menopausa (insonnia, irritabilità, cambiamenti dell’umore, debolezza, aumento ponderale, perdita della massa ossea). Nella donna, invece, la menopausa incide in maniera più diretta sulla funzione sessuale”.
È importante sottolineare che in relazione ai cambiamenti fisici avvertiti e al modo in cui la persona li vive, le performance sessuali risentono in parte o completamente delle variazioni fisiologiche della terza età. Infatti, in questa fase, sentirsi a disagio con i cambiamenti avvenuti nel corpo, rende più difficile condividere l’intimità con qualcun altro.
Quali cambiamenti sono più evidenti?
“Nell’uomo anziano – conclude la dott.ssa Napoli – le variazioni sessuali più importanti riguardano la durata delle singole fasi del ciclo della risposta sessuale. Per esempio la risposta eccitatoria risulta più prolungata (in relazione alle diverse condizioni emodinamiche), si nota infatti un significativo ritardo nell’ottenere l’erezione e, affinché essa si realizzi, è necessaria una stimolazione tattile peniena più intensa, risultando anche meno responsiva all’eccitazione visiva, psicologica o non genitale. Il coito si prolunga, la durata dell’orgasmo si abbrevia e il periodo refrattario (il tempo necessario per avere un nuovo rapporto sessuale) si allunga.
La rigidità peniena si riduce gradualmente dopo i 60 anni, molti uomini notano un’erezione meno vigorosa rispetto al passato e in alcuni casi questo può compromettere la penetrazione. L’invecchiamento incide anche sulla fase eiaculatoria della risposta sessuale. Le contrazioni muscolari orgasmiche diventano minori e meno intense, diminuisce anche il volume dell’eiaculato e la sensazione di “urgenza” eiaculatoria è ridotta, inoltre il rapporto può aver luogo senza eiaculazione.
Nelle donne, come accennato sopra, la menopausa gioca un ruolo importante nel cambiamento della risposta sessuale in quanto essa presenta segni clinici e biologici specifici: la riduzione dei livelli di estrogeni, la perdita della capacità riproduttiva, la riduzione significativa del livello di ormoni sessuali presenti nel sangue e la conseguente atrofia dei tessuti estrogeno-dipendenti (vagina, vulva, vescica e uretra) che diventano più fragili, e in donne con lunga astinenza sessuale, l’introito diventa più stretto e il coito può risultare doloroso.
Tali effetti determinano una diminuzione della lubrificazione vaginale, della facilità a raggiungere l’orgasmo durante il coito, e quindi della frequenza dei rapporti, delle fantasie sessuali, del desiderio e della soddisfazione sessuale in generale, condizionando fortemente il vissuto soggettivo della donna in relazione alla sua sfera sessuale”.
Concludendo, è importante sottolineare quindi che, lì dove non vi siano condizioni cliniche serie e la salute fisica è comunque conservata, il modo di vivere la sessualità in questa fase (a fronte dei cambiamenti fisici sopra descritti) è fortemente legato all’aver vissuto positivamente o meno questo aspetto della propria vita come appagante e piacevole; all’interesse, insomma, che una persona ha dimostrato nel corso della sua storia nei confronti della sessualità.
Redazione Peranziani.it