Quante volte vi è capitato di avere accanto un anziano che non mangia e dorme sempre? Soprattutto senza comprendere quale sia la causa di questi sintomi che, come potrete ben immaginare, non sono assolutamente da sottovalutare.
Se da una parte è vero che l’invecchiamento rappresenti senza dubbio una fase naturale della vita che può condurre a diversi cambiamenti fisici e mentali, dall’altra riuscire ad osservare cambi repentini di abitudini all’interno della quotidianità è allo stesso tempo un fattore imprescindibile per ogni caregiver.
Ecco perché osservare un anziano che non mangia e dorme sempre non deve essere catalogata come una “semplice” prassi, ma anzi come una situazione che necessariamente deve destare preoccupazione tra i familiari e i caregiver stessi. Come riuscire a riconoscere questa situazione e provare a risolverla? È proprio quello che vogliamo raccontarvi in questo nuovo articolo di Peranziani.it
Anziano che non mangia e dorme sempre: quando preoccuparsi?
Capita spesso di preoccuparsi quando un anziano non mangia e dorme sempre. Ma è sempre legittimo questo stato d’animo? Partiamo proprio da qui. Quello che è certo è che con l’avanzare dell’età, gli anziani possono sperimentare una serie di cambiamenti nei loro schemi di sonno e nelle abitudini alimentari. Questi cambiamenti, in molte situazioni, possono essere considerati parte del processo naturale di invecchiamento. Tuttavia, a fare la differenza è la nostra soglia di attenzione. È in questo senso di fondamentale importanza essere particolarmente attenti quando tali variazioni diventano persistenti e influiscono negativamente sulla qualità di vita. Se notate per esempio che un vostro parente ha perso l’appetito e sembra trascorrere gran parte del tempo a dormire, è giunto il momento di considerare seriamente la situazione e valutarla più attentamente. Se serve anche affidandosi al giudizio di uno specialista. Molte volte, queste modifiche nei comportamenti possono infatti essere un segnale di problemi sottostanti che richiedono un’attenzione immediata. Pertanto, non dovreste sottovalutare la situazione, ma piuttosto cercare di capire meglio cosa potrebbe essere la causa di tali cambiamenti nell’appetito e nelle ore di sonno.
Cosa fare quando l’anziano che dorme sempre?
Quindi per esempio cosa fare quando l’anziano dorme sempre? La sonnolenza eccessiva negli anziani può essere causata da una serie di fattori, tra cui disturbi del sonno, effetti collaterali di farmaci o problemi di salute pregressi. La prima cosa da fare è a nostro avviso consultare un medico per escludere cause di natura per l’appunto “mediche”. Una volta ottenute informazioni sullo stato di salute dell’anziano, si possono adottare alcune misure intelligenti durante la quotidianità, come assicurarsi che l’ambiente di riposo sia confortevole e sicuro, ma anche mantenere una routine di sonno regolare per aiutare a stabilizzare i cicli di sonno. Attenzione anche alle abitudini alimentari, per cui sarebbe bene ridurre la caffeina e gli stimolanti nelle ore serali. Infine, perché non provare a stimolare l’anziano con attività leggere durante il giorno per prevenire l’eccessiva sonnolenza?
Cosa significa quando un anziano non mangia più?
La perdita di appetito negli anziani rappresenta generalmente una preoccupazione comune. Sulla base di quanto abbiamo detto fino a questo momento, deve essere quindi la nostra sensibilità in grado di capire quando vi sia sotto una problematica radicata. Quindi per dare una spiegazione alla diffusa domanda “cosa significa quando un anziano non mangia più”, di fatto questa situazione può essere causata da molteplici fattori, tra cui problemi dentali, depressione, cambiamenti nelle papille gustative o effetti collaterali dei farmaci. Anche in questo caso è quindi fondamentale parlare con un medico per identificare la causa sottostante dell’inappetenza. Nel frattempo, è possibile aiutare l’anziano offrendo pasti più piccoli e frequenti, evitando cibi troppo pesanti e promuovendo l’idratazione.
Inappetenza e sonnolenza negli anziani: come aiutarli?
L’inappetenza e la sonnolenza negli anziani rappresentano come abbiamo visto due situazioni comuni, purtroppo facili da sottovalutare proprio per il fatto che spesso si pongono in continuità con il fenomeno dell’invecchiamento. Per questa ragione per combattere la stanchezza fisica e mentale negli anziani, e quindi aiutarli al meglio in modo attento e pratico, è essenziale adottare un approccio mirato alla rigenerazione del loro benessere. Questo a nostro avviso comprende piccole azioni come:
- Un’alimentazione equilibrata, assicurandosi che l’anziano riceva cibi nutrienti e adatti alle sue esigenze.
- Svolgere piccole sessioni di attività fisica, incentivando l’esercizio fisico leggero, come le passeggiate, per migliorare l’energia e la mobilità.
- Supporto emotivo: la depressione e l’isolamento sociale possono contribuire all’inappetenza e alla sonnolenza. Offrire compagnia e sostegno emotivo è in questo senso cruciale.
- Monitoraggio medico costante, poiché mantenere regolari visite mediche per monitorare la salute generale e regolare la terapia farmacologica può concretamente fare la differenza.
Redazione Peranziani
Articolo revisionato dalla nostra redazione