In quali situazioni è corretto parlare di dimagrimento e in quali di cachessia?
Per dimagrimento, infatti, si intende una perdita di peso volontaria volta a recuperare un peso forma ottimale che permetta all’individuo di rimanere in buona salute.
Quando ci si trova di fronte a delle cause dimagrimento anziani, al contrario, è normale sospettare una forma di cachessia, ovvero una perdita di peso sensibile e involontaria che si verifica per cambiamenti metabolici oppure per variazioni nelle abitudini alimentari.
Quando cominciare ad allarmarsi?
Il dimagrimento anziani è da considerarsi problematico se nell’arco di sei mesi l’individuo perde il 10% della sua massa totale oppure se ne perde anche solo il 5% ma in un lasso di tempo molto breve, come ad esempio un solo mese.
Perché si parla di massa totale?
Quando si pensa al dimagrimento, anche nel caso degli anziani, l’immagine più comune è quella di un fisico che, perdendo peso, perde essenzialmente grasso e diviene quindi più snello. Tuttavia, il dimagrimento e, soprattutto, la cachessia è generato non solo dalla perdita di massa grassa (adiposa), ma anche dalla perdita di fluidi e di massa magra costituita dai depositi di minerali nelle ossa, dai tendini, dai muscoli e dai tessuti connettivi.
Tra le cause dimagrimento anziani, dunque, potrebbe esserci una riduzione della massa muscolare e scheletrica e non della massa grassa, spesso erroneamente considerata l’unica responsabile del peso-forma di un individuo.
Quali sono le principali cause dimagrimento anziani?
Indubbiamente, il dimagrimento anziani può essere incluso nella sintomatologia che permette di individuare patologie anche molto gravi, quali il cancro, il diabete mellito tipo 1 o un disagio di tipo torideo.
Tuttavia, non è il caso di allarmarsi pensando immediatamente al peggio, ma, al contrario, talvolta per individuare le principali cause dimagrimento anziani è sufficiente prestare una maggiore attenzione a quelle che sono le abitudini alimentari o, più in generale, la routine del senior.
In effetti, una volta raggiunta la terza età è oltremodo normale diventare sempre più abitudinari e fossilizzarsi attorno ad alcune convinzioni infondate circa gli alimenti che sarebbe opportuno evitare e quelli che al contrario sarebbero un vero toccasana.
Le abitudini che si irrigidiscono a causa della solitudine, la naturale tendenza a risparmiare e la sempre maggiore convinzione che alcuni alimenti siano da evitare tassativamente mentre altri debbano sempre abbondare in tavola è all’origine di squilibri all’interno della dieta che non apporta sufficienti sostanze nutritive per il benessere dell’individuo.
Ad esempio, rientra fra le cause dimagrimento anziani il rapporto che i seniors hanno molto spesso con i dolciumi, poiché gli zuccheri raffinati danno una sensazione di sazietà immediata all’organismo, specialmente se sedentario, ed anche un senso di appagamento che suscita benessere psicologico che, pertanto, rende tutti gli alimenti molto zuccherati un’ottima arma contro la depressione e il senso di solitudine. Proprio questa predilezione per alimenti calorici, ma poco nutrienti genera spesso nell’anziano delle carenze proteiche che limitano l’organismo nella riparazione dei tessuti usurati.
Non è nemmeno da escludere che fra le cause dimagrimento anziani sia da annoverare anche la difficoltà nella masticazione. Il fatto di portare protesi dentarie, infatti, induce spesso a cuocere esageratamente gli alimenti che perdono, così, diverse proprietà nutritive e generano astenia, una costante mancanza di energia e sensazione di spossatezza.
Infine, tra le cause dimagrimento anziani troviamo l’inappetenza spesso generata da un principio di depressione. La solitudine, infatti, e l’assenza dello stimolo a preparare un pasto elaborato perché in ogni caso non si avrebbe alcun commensale con il quale condividerlo induce la maggior parte dei seniors a consumare meno dei 2/3 della quantità di cibo necessaria al benessere psicofisico della persona.
Per questo, talvolta per aiutare il senior a recuperare una buona forma fisica è sufficiente preparargli pasti più appetitosi e variegati e stimolare il suo appetito cominciando a vivere il cibo come un momento di condivisione e non come un obbligo esterno.
Redazione Peranziani.it