Che cosa è il wandering negli anziani?

wandering anziani
3 Agosto 2023

La tendenza al wandering negli anziani è un fenomeno che richiede ai caregiver un’attenzione particolare nella cura e nell’assistenza agli individui in età avanzata. Quando gli over 65 mostrano una propensione a vagare senza una meta chiara, possono infatti incappare in situazioni di pericolo e di disagio, oltre a mettere a dura prova i loro cari. 

In questo articolo, esploreremo nel dettaglio cos’è il wandering negli anziani, i suoi possibili fattori scatenanti e i modi per gestirlo in modo efficace. 

Osserveremo anche le strategie e le misure preventive che possono essere adottate per garantire la sicurezza e il benessere di coloro che soffrono di questa condizione, con l’obiettivo di affrontare la malattia al meglio e offrire così ai nostri cari un ambiente sicuro e confortevole durante la quotidianità.


Che cosa è il wandering?

Quando si convive con persone care affette da demenza, capita spesso di sentir parlare di “vagabondaggio”. Ma concretamente che cosa è il wandering? Con il termine “wandering” ci si riferisce generalmente a un comportamento specifico di una persona anziana, la quale disorientata o confusa mostra una tendenza a camminare o spostarsi senza una meta specifica o un motivo apparente. Questo fenomeno può verificarsi, come detto, in particolar modo negli anziani affetti da demenza, come la malattia di Alzheimer. Generalmente, se un soggetto mostra tendenze al wandering, è importante prendere misure efficaci per garantire la sua incolumità: supervisione costante, utilizzo di dispositivi di sicurezza come braccialetti o allarmi, adattamento dell’ambiente domestico per ridurre i rischi e l’assunzione di cure mediche appropriate per la gestione dei sintomi sottostanti.


Come si manifesta il wandering negli anziani?

Quello del wandering è un comportamento che si può manifestare in differenti forme. Si osserva infatti che alcuni soggetti tendono a lasciare il proprio spazio domestico o comunque abitativo senza una ragione apparente, vagando per strada, mentre altri sono soliti a muoversi in maniera totalmente disorientata all’interno di un’abitazione o di una struttura senza una meta chiara. Questo comportamento può essere molto pericoloso, poiché gli anziani che vagano possono smarrirsi, essere esposti a situazioni prive di controllo e quindi correre il rischio di incappare in incidenti o fatti spiacevoli. Il tutto in maniera a tratti incontrollabile: possono infatti muoversi avanti e indietro in un’area limitata o possono vagare per strade o quartieri sconosciuti senza una ragione apparente. Senza sottovalutare il fatto che in numerosi casi si osserva un desiderio persistente ed irrefrenabile di “scappare”, fino al tentativo di aprire porte o finestre per lasciare l’ambiente in cui si trovano, mossi da un sentimento di evasione.


Wandering anziani: sintomi da tenere sotto controllo

Il wandering negli anziani può manifestarsi attraverso una serie di sintomi e comportamenti che possono variare da persona a persona. Evidenze che l’associano inevitabilmente a problematiche cognitive come la confusione, il disorientamento spaziale e la perdita di memoria, già presenti nelle fasi avanzate di molte malattie neurodegenerative. I soggetti affetti da wandering possono inoltre mostrare un senso costante di irrequietezza e agitazione, dimostrandosi incapaci di sedersi o comunque di stare fermi per periodi prolungati. In molti casi possono inoltre sembrare alla costante ricerca di qualcuno o qualcosa, anche se non è chiaro di cosa, oppure chiamare il nome di una persona o cercare oggetti che percepiscono come importanti.

 

Cos’è la sindrome del tramonto?

Se in questi anni avete convissuto con persone affette da demenza potreste aver sentito la domanda “cosa è la sindrome del tramonto?”. Proviamo a fare chiarezza. La sindrome del tramonto, conosciuta anche come “sundowning”, è un fenomeno che si manifesta in molte persone affette da demenza, come la malattia di Alzheimer. Sostanzialmente, durante le ore serali o notturne, queste persone possono sperimentare un peggioramento dei sintomi come agitazione, confusione e disorientamento. Le cause esatte della sindrome del tramonto non sono del tutto chiare, ma si pensa che siano legate a cambiamenti nel ritmo circadiano, deputato a regolare il ciclo sonno-veglia, e nel funzionamento cerebrale. Per gestire la sindrome del tramonto è importante creare un ambiente tranquillo e rilassante durante le ore serali, ridurre la stimolazione e stabilire una routine coerente per il sonno e la veglia. Una vera e propria “sfida” per le persone con demenza e per i loro caregiver, anche se con l’adozione di adeguate strategie di gestione e un’assistenza appropriata, è possibile alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita per tutti coloro che sono coinvolti. Direttamente e indirettamente. 

Che cosa sono le 4 A della demenza di Alzheimer?

 

Che cosa sono le 4 A della demenza di Alzheimer?

Ne avrete sicuramente già sentito parlare sia nell’ambito del wandering che della sindrome del tramonto, in quanto aspetti comuni legati al decadimento cognitivo. Le “4 A” della demenza di Alzheimer sono un’abbreviazione che descrive quattro caratteristiche comuni associate alla malattia di Alzheimer, le quali possono aiutare a identificare e comprendere meglio la progressione e i sintomi tipici della malattia:

Amnesia

Spesso uno dei primi sintomi che si manifesta, l’amnesia si riferisce alla perdita progressiva della memoria, in particolare alla difficoltà nel ricordare eventi recenti.

Aprassia

Si riferisce alla perdita della capacità di eseguire movimenti e attività motorie che un tempo erano familiari e automatizzate. Le persone con Alzheimer possono per esempio avere difficoltà a svolgere azioni quotidiane come vestirsi, lavarsi o usare utensili da cucina.

Afasia

L’afasia riguarda la perdita progressiva della capacità di comunicazione e di comprendere il linguaggio. Una condizione che può portare a problemi di frustrazione sia per la persona che per i loro cari.

Agnosia

Si riferisce alla perdita della capacità di riconoscere o identificare oggetti, volti o suoni familiari. I soggetti malati di Alzheimer possono in questo senso avere difficoltà a riconoscere familiari, amici o oggetti comuni.

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