In Italia, negli ultimi anni, si stanno imponendo le tecniche di neuromodulazione, terapie non farmacologiche, non invasive e non dolorose per il trattamento mirato delle aree cerebrali coinvolte nella Depressione
Con la consulenza della dottoressa Beatrice Casoni, medico psichiatra presso la Casa di Cura Quisisana di Ferrara e Direttore Sanitario presso Neurocare Bologna.
La Depressione negli anziani è un disturbo molto frequente e non può essere semplicemente considerato una fase normale del processo di invecchiamento, perché peggiora in modo sostanziale la qualità della vita di chi ne soffre, anche alla luce dell’isolamento in cui spesso, le persone anziane con Depressione si rifugiano. La difficoltà a verbalizzare le emozioni negative, tipica delle persone di età avanzata in cui il senso del pudore e il timore di essere un peso per gli altri diventano le sensazioni predominanti, può rendere ancora più difficile la diagnosi di Depressione.
Definizione
La Depressione è una condizione caratterizzata da tono dell’umore deflesso per la maggior parte del giorno, dalla perdita di interesse o piacere per le attività quotidiane, rallentamento psicomotorio o agitazione, perdita di energia, sentimenti di colpa eccessivi, diminuita capacità di concentrazione e pensieri di morte. Frequentemente si possono associare anche diminuzione e aumento dell’appetito con significativi aumento o perdita di peso e insonnia o ipersonnia.
I campanelli d’allarme
Nelle persone anziane può manifestarsi in modo subdolo, spesso con sintomi sottosoglia e per questo più difficili da riconoscere. Spesso si presenta, infatti, con sintomi organici come ad esempio inappetenza e conseguente perdita di peso, insonnia, aumento della pressione arteriosa, tachicardia ecc.
I sintomi emotivi che meritano attenzione sono, invece, la tristezza e la perdita di interessi per le attività quotidiane, l’impulso di piangere, la sensazione di perdere il controllo e caratteristica delle persone in età più avanzata, la preoccupazione per la propria salute.
I fattori che influiscono
Diversi possono essere i fattori scatenanti: più l’età avanza e più facilmente possono insorgere patologie organiche e questo può avere ricadute sullo stato emotivo attraverso la percezione dell’invecchiamento, della perdita di autonomia, della paura di non essere in grado di svolgere le attività della vita quotidiana. Non ultimi i timori riguardanti la dignità personale quando si deve dipendere dagli altri per l’igiene personale o si viene sottoposti a manovre invasive. Il nemico ultimo, in questo caso, non è il dolore, la malattia o la disabilità, quello che non si può sopportare è l’assenza di significato, la convinzione di non essere necessari, di essere di peso per i familiari e di vivere una vita senza più un senso specifico.
Queste stesse sensazioni una persona anziana le può percepire anche quando termina l’attività lavorativa al momento della pensione e i figli diventano grandi abbandonando la casa di famiglia. Perdere il proprio ruolo lavorativo e quello di genitore che deve accudire i figli, possono scatenare le sensazioni di perdita di significato e scopo della vita che, se non individuate, possono provocare un disturbo depressivo.
Ripetuti studi hanno confermato, inoltre, che la Depressione deve essere considerata come una malattia sistemica che comporta ricadute a cascata a livello biologico; ciò rende ragione del maggior rischio di ricadute e della più elevata mortalità in pazienti con patologie cardiache, cerebrovascolari e neoplastiche. Inoltre l’aderenza terapeutica nei pazienti con disturbi depressivi è indubbiamente inferiore e la stessa terapia medica sembra risultare meno efficace in pazienti depressi rispetto ai non depressi.
Infine è necessario ricordare che le manifestazioni della depressione possono anche essere i prodromi di una demenza che se riconosciuta in fase precoce può beneficiare di trattamenti idonei a rallentarne il decorso.
La diagnosi
La Depressione negli anziani deve essere, quindi, riconosciuta e questo lo possiamo fare con l’aiuto del medico di medicina generale o di uno specialista se insorgono sintomi tipici della depressione. In questa fase i familiari rivestono un ruolo importante sia per aiutare una persona anziana a prendere consapevolezza del proprio disagio, sia per sostenerlo nel percorso di cura senza farlo mai sentire un peso. Successivamente sarà compito del medico di fiducia o dello specialista di riferimento effettuare gli accertamenti più idonei per una corretta diagnosi e proporre il trattamento più idoneo.
Il trattamento della depressione
Come si può curare la Depressione negli anziani?
Certamente. Esistono diversi trattamenti per la Depressione: farmacologici ma solo ed esclusivamente se prescritti dallo specialista, la psicoterapia e la neuromodulazione. In Italia, negli ultimi anni, si stanno imponendo le tecniche di neuromodulazione (stimolazione magnetica transcranica e stimolazione elettrica transcranica) che sono terapie non farmacologiche, non invasive e non dolorose per il trattamento mirato delle aree cerebrali coinvolte nella Depressione. Recentemente vengono utilizzate anche in diverse forme di declino cognitivo con buoni risultati.
Redazione Peranziani.it