Pigrizia, inappetenza, difficoltà nel masticare e nel deglutire, possono influenzare la dieta degli anziani, tanto che la loro alimentazione è un tema delicato: troppo spesso, infatti, questi mangiano poco o male. I rischi in inverno possono peggiorare.
Per difendersi meglio dal freddo rigido e dalle gelate, e dai conseguenti malanni di stagione, oltre agli indumenti pesanti anche la buona tavola è un efficace alleato. L’idratazione per le persone anziane è un tema rilevante. L’anziano tendere a sentire poco la sete, specie in inverno.
Soddisfiamo il fabbisogno di liquidi in primis con 8 bicchieri di acqua al giorno, ma anche con tisane, spremute, succhi di frutta, brodi e minestre e, perché no, con un po’ di vino ai pasti. Non dimentichiamo che nelle Blue Zone (le 5 aree del mondo a più alta longevità) si consuma vino in modo moderato fino a tarda età! Una corretta idratazione è essenziale per:
depurarsi dalle tossine;
aiutare il lavoro del cuore;
mantenere la funzionalità renale
prevenire il rischio di stipsi.
Il rischio di malnutrizione può tradursi indifferentemente in:
perdita di peso eccessiva: età, e soprattutto solitudine, portano con sé una giustificata svogliatezza nel preparare i pasti;
carenza di elementi indispensabili alla salute: problemi di masticazione o digestione portano a reiterare gli stessi alimenti o a privilegiare carboidrati e formaggi (es. minestrina con stracchino)
sovrappeso e obesità: il fabbisogno calorico diminuisce molto con l’età. L’anziano in sovrappeso farà quindi molta fatica a dimagrire, anche perché contestualmente l’attività fisica diminuisce;
sarcopenia (perdita eccessiva di massa muscolare), da cui un maggior rischio di cadute, infezioni, malattie neurodegenerative (es. demenza senile o Alzheimer), tumori.
Superiamo i problemi puntando su un’alimentazione adeguata e varia.
In primis, evitiamo zuccheri raffinati ad alto indice glicemico (zucchero, pane e pasta bianchi) e, in generale, alimenti ricchi di grassi saturi e sale (ad es. salumi e formaggi stagionati).
Anche in inverno, assicuriamoci che i nostri anziani consumino frutta e verdura di stagione per un adeguato apporto di minerali e vitamine come la C importanti anche per supportare le difese immunitarie (agrumi, fragole, kiwi, broccoli, spinaci, ecc.). Contrastiamo il loro ridotto assorbimento di vit. B12 con carne, pesce, uova, yogurt e parmigiano. Assicuriamo abbondanza di vit. D sempre per il sistema immunitario con sgombro, tonno, salmone, uova. Contro la sarcopenia curiamo l’apporto proteico con l’aiuto di:
uova (alimento completo e con proteine ad alto valore biologico), molto digeribili se cucinate alla coque;
ricotta: leggera e versatile, può essere aggiunta a molte preparazioni;
noci e nocciole: da sgranocchiare come spuntino o merenda.
Per finire: il rischio di malnutrizione è circa 3 volte maggiore nell’anziano maschio; le donne, infatti, sono più abituate a prepararsi i pasti in autonomia e a mangiare “meglio”.
Articolo redatto con il Contributo a cura della dottoressa Federica Almondo specialista in Scienze dell’Alimentazione e co-fondatrice del Nutrition and Anti-Aging Center Cerva 16 di Milano (www.cerva16.com)
Redazione Peranziani.it