Legge 104 assistenza genitori anziani: Peranziani.it risponde ai vostri dubbi

Legge 104 assistenza anziani
26 Maggio 2023

Le modalità di accesso e i benefici della Legge 104 sull’assistenza dei genitori anziani sono aspetti fondamentali da conoscere per tutti coloro che scelgono di prendersi costantemente cura dei propri cari nella figura di Caregiver.

Questa norma sancisce il doveroso diritto di assicurare un adeguato sostegno non solo ad una persona disabile, ma anche agli affetti familiari che in molti casi scelgono di prendersi totalmente carico della sua Persona.

Le domande sul tema della 104 assistenza genitori anziani sono tuttavia sempre numerose. Esistono infatti molteplici casistiche e sfaccettature relative a come richiedere la 104 per un familiare, ma anche che cos’è la 104 e come questa possa consentire la pensione anticipata. Abbiamo dunque provato a raccogliere tutti i quesiti più frequenti, con la speranza di riuscire a guidarvi nel delicato iter di accesso per l’assistenza di genitori anziani o disabili. Nell’articolo proveremo ad illustrare anche le agevolazioni più concrete e i requisiti per ottenerle, con un occhio di riguardo per le tutele lavorative dei familiari che assistono un proprio caro con l’obiettivo di conciliare al meglio vita lavorativa e impegno assistenziale.

 

Che cos’è la 104?

 

Dunque, che cos’è la 104? Se ne se sente parlare spessissimo in numerosi ambiti della quotidianità, eppure non sempre è facile spiegarlo con parole accessibili. Proviamo dunque a semplificarne la spiegazione. La legge 104/92 è una legge italiana che prevede la protezione e l’assistenza alle persone con disabilità, riconoscendo i loro diritti e garantendo il loro pieno accesso a servizi pubblici e privati. In particolar modo, per quello che concerne il connubio tra Legge 104 e assistenza genitori anziani, sono previste dalla norma importantissime misure di sostegno e di agevolazione per la vita quotidiana e professionale di queste persone, ma anche per i loro cari. La Legge 104, infatti, garantisce ai familiari di persone con disabilità numerosi diritti per poter stare accanto al proprio parente come congedi, permessi retribuiti e indirettamente il pensionamento anticipato. Inoltre, ha la funzione di riconoscere la figura dell’invalido civile e stabilire alcune precise “categorie” di disabilità, stabilendo anche l’accesso alle prestazioni sanitarie, socio-sanitarie, culturali ed educative. Grazie a questa importante normativa, sostanzialmente, le persone con disabilità hanno diritto ad una maggiore integrazione sociale e al rispetto dei loro diritti fondamentali.


Come richiedere la 104 per un familiare anziano?

 

Richiedere la 104 per l’assistenza di genitori anziani presuppone un iter ben preciso. Non si tratta infatti di una misura che viene rilasciata in maniera automatica, bensì in seguito al conseguimento di alcune certificazioni basate su specifici requisiti. È infatti possibile accedere alle tutele previste dalla legge 104 una volta ottenuto il riconoscimento della propria condizione di grave disabilità richiesto dal proprio medico sul sito dell’INPS, precedentemente all’invio telematico di un certificato che attesti lo stato di salute e l’infermità dell’assistito stesso. La fase successiva si traduce nell’accertamento del possesso dei requisiti sanitari che danno diritto a godere dei benefici della legge 104: il richiedente viene convocato presso la Commissione medica dell’ASL per una visita alla presenza di un medico dell’INPS, dove una volta completati gli accertamenti, si riceve un verbale di visita con il giudizio finale. Può infatti essere solo la Commissione a validarne la richiesta per il proprio familiare anziano, e nessun altro Ente pubblico o privato.

 

Legge 104 e assistenza genitori anziani: i requisiti e chi può richiederla

 

Come detto precedentemente, la Legge 104 prevede una serie di agevolazioni mirate a livello di assistenza per il disabile, ma anche di tutela lavorativa a supporto dei caregiver. Il requisito fondamentale per poter usufruire delle agevolazioni previste è naturalmente il riconoscimento legale della condizione di grave disabilità dell’assistito, il quale a causa di una ridotta autonomia personale necessita un intervento assistenziale permanente e continuativo nella sfera individuale o in quella di relazione. Questo status consente contemporaneamente di richiedere gli aiuti previsti dalla legge 104 anche per l’assistenza di genitori anziani e per i loro caregiver. Di fatto possono beneficiare della preziosa misura i genitori di figli disabili, i coniugi, i conviventi di fatto, ma anche un familiare entro il terzo grado di parentela.


La Legge 104 per l’assistenza genitori anziani consente la pensione anticipata?

 

No, la Legge 104 per l’assistenza ai genitori anziani non consente direttamente il pensionamento in forma anticipata. Tuttavia, l’anticipo pensionistico è possibile grazie all’APE sociale, un’indennità a carico dello Stato ed erogata dall’INPS, destinata a soggetti che abbiano compiuto almeno 63 anni di età, che non siano già titolari di pensione diretta e rispondano ad alcuni fondamentali requisiti. Tra i beneficiari dell’APE sociale vi sono di fatto anche quelle categorie di lavoratori che, al momento della presentazione della richiesta, assistono da almeno sei mesi un proprio caro che si trova nella condizione di grave disabilità già prevista dalla legge 104. Anche in questo caso la persona bisognosa di cure può essere un coniuge, un parente di primo grado convivente, ma anche un parente di secondo grado convivente se i suoi genitori o il coniuge hanno compiuto 70 anni oppure sono affetti da patologie o deceduti. Una condizione imprescindibile da considerare per richiedere la pensione anticipata è infine la maturazione di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni.


Come funziona invece la Legge 104 per genitori anziani non conviventi?

 

La Legge 104/1992 prevede alcune agevolazioni anche per i figli che assistono i loro genitori anziani non conviventi. In particolare, la legge prevede che l’assistente familiare possa richiedere il congedo straordinario non retribuito di sei mesi al proprio datore di lavoro al fine di assistere il genitore anziano malato o disabile, ma anche richiedere il riconoscimento del diritto all’assistenza familiare, che prevede il pagamento di un contributo economico per la cura e l’assistenza dello stesso.

 

 

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