La maculopatia è una delle malattie più dannose per la nostra vita ed in grado di limitare la vita di chi ne soffre. Una patologia tra l’altro cresciuta in maniera importante dall’inizio della pandemia. In medicina esistono diversi tipi di maculopatie, ognuna con le sue caratteristiche, diversità sintomi e cure.
Cos’è la maculopatia secca
«La maculopatia secca – spiega il dott. Claudio Savaresi è responsabile del Centro del Benessere Visivo di Palazzo della Salute – Wellness Clinic – è una delle due forme di degenerazione maculare, o maculopatia degenerativa, ed è una patologia che interessa la macula, cioè la parte centrale della retina. Quella che gestisce la visione centrale del nostro occhio».
Dal punto di vista biologico si tratta del deposito di alcune sostanze sotto la retina che prendono il nome di drusen e portano alla formazione di quel punto nero al centro del campo visivo.
Maculopatia secca sintomi
I sintomi della maculopatia secca ricalcano di fatto quelli di ogni altra tipologia di maculopatia; si parte quindi da una leggera alterazione della vista, una sorta di annebbiamento, che poi degenera fino all’arrivo di quel punto nero, sempre più grande e fastidioso. Spesso poi si fatica ad osservare in maniera corretta le linee dritte, come per esempio le piastrelle di casa, che hanno quel fastidioso effetto di sfarfallio.
Maculopatia secca: si guarisce?
Purtroppo al momento la scienza non è riuscita a fornire degli strumenti sufficienti per superare del tutto questa patologia. Alla domanda quindi se si guarisce bisogna onestamente rispondere di no.
Ma ci sono nuove sperimentazioni, sostanze e persino lenti speciali che favoriscono quantomeno lo stop al peggiorare della malattia ed in alcuni casi anche un miglioramento del campo visivo (che comunque resterà per sempre soggetto a limitazioni e problematiche).
Maculopatia secca: evoluzione
Trattandosi di una patologia di recente scoperta la scienza è ancora un po’ in ritardo nel conoscere i suoi fattori scatenanti. «Dal punto di vista biologico – aggiunge il dott. Savaresi – possiamo dire che la degenerazione maculare è una patologia legata a diversi fattori la cui patogenesi non è completamente compresa.
Di sicuro l’aumentare dell’età è centrale ma ci sono altre situazioni che ne aiutano lo sviluppo: i fattori genetici, lo stress ossidativo, i fattori ambientali, infiammatori e ischemici».
È da qui che nascono i famosi «drusen» che diventano sempre più estesi e a loro volta aumentano la dimensione del buco nero al centro del nostro campo visivo.
Integratori per maculopatia secca
L’alimentazione può aiutare a limitare la maculopatia secca. Una dieta ricca di antiossidanti, migliora la circolazione oculare, rafforza i vasi sanguigni, insomma contrasta il formarsi dei drusen, dei depositi di sostanze lipidiche che materialmente rovinano la nostra vista.
E quando l’alimentazione normale non basta ci si può rivolgere a degli integratori, davvero preziosi. Su tutti quelli contenenti vitamina C ( 500-1000 mg al giorno), vitamina E (400-800 UI), Estratti di PCO o flavonoidi.
Gli integratori per la degenerazione maculare includo anche luteina, zeaxantina, astaxantina. Appartengono al gruppo dei carotenoidi, correlati alla Vitamina A. Hanno una forte azione antiossidante e riducono i rischi a livello oculari associati alla presenza di radicali liberi.
Redazione Peranziani.it