Stiamo vivendo un periodo storico di svolta, soprattutto per gli anziani. E non si tratta di una semplice questione anagrafica o demografica (la prospettiva di vita si sta allungando sempre più); è soprattutto una questione “mentale” e “culturale”.
Massimo Dedonno, esperto di apprendimento, Ceo e cofondatore di “Genio in 21 giorni” ci illustra come vivere al meglio questi “anni in più” che il progresso e la scienza ci hanno regalato sfruttando al meglio le possibilità della neurobica, la ginnastica della mente.
Neurobica, come essere degli anziani giovani
“Mi è capitato, a volte, nella vita di incontrare persone ‘anziane’ che in realtà erano giovanissime. Dico sul serio: erano persone con uno spirito che posso solo definire indomito. Persone che magari avevano qualche problema fisico, più o meno invalidante, ma che tuttavia mantenevano uno stato vitale altissimo e una lucidità formidabile.
Nella società contemporanea la vecchiaia è diventata una prospettiva concreta per un numero sempre maggiore di persone, solo che… solo che la società contemporanea non ha ancora sviluppato gli strumenti (culturali) necessari a far sì che questa fase della vita sia piena di quegli stimoli e quelle occasioni che sono riservate alle altre. Diventare anziani, insomma, è l’augurio che ci facciamo e che facciamo alle persone che amiamo, dimenticando, a volte, che diventare anziani non significa affatto ‘essere vecchi’.
Cosa voglio dire?
Voglio dire che se non possiamo contrastare completamente l’incedere del tempo e le ripercussioni che questo ha sul nostro corpo e sulla nostra mente, possiamo fare molto per mantenerli il più a lungo possibile attivi e efficienti”.
Consigli per il corpo e per la mente
Se correre la maratona non è necessario, lo è avere un corretto stile di vita costituito anche da qualche semplice passeggiata di una mezz’ora al giorno. Certo prima si incomincia e meglio è, ma io sono fermamente convinto che non sia mai troppo tardi per vivere bene.
Ma oggi non voglio parlare dell’allenamento del corpo: voglio parlare di quello della mente, che è lo strumento più formidabile del quale siamo dotati.
Uno dei modi più efficaci per tenerla attiva e offrirle infinite occasioni di svago (e concentrazione) è leggere. I libri sono la ricchezza di ogni tempo e ogni cultura, sono un patrimonio che abbiamo a disposizione e che dobbiamo solo decidere di usare. Non importa se sono romanzi, saggi, biografie o manuali. I libri sono l’occasione che offriamo alla nostra mente per essere attiva.
Avevo un’amica che ai tempi dell’università soffriva di attacchi di panico (una sindrome piuttosto fastidiosa ma non pericolosa) e che era terrorizzata all’idea di impazzire. Quando le capitava di essere presa dall’angoscia apriva i suoi libri e si metteva a leggere perché diceva: “finché posso leggere e capire quello che c’è scritto su una pagina, il mio cervello è ok”. Forse lei la faceva un po’ troppo semplice e considerava poche variabili, ma il punto è che nella sostanza il suo ragionamento era corretto. Leggere allena la mente alla comprensione delle parole, del loro senso da sole e in una frase. Leggere permette alla mente di conoscere mondi, persone e paesi che non si sono mai incontrate, nei quali non si è mai stati e magari non si potrà mai andare. Leggere è conoscere e la conoscenza è un po’ “l’antirughe” della mente.
Per questo, io che mi occupo di aiutare le persone ad apprendere in modo efficace ciò che devono conoscere per superare esami o prove professionali, non posso che consigliare, a chiunque abbia a cuore di mantenere più a lungo possibile una buona funzionalità intellettuale, di leggere sempre, il più possibile, in ogni situazione, e, soprattutto, di farlo a qualunque età. Chi legge non invecchia, chi legge cresce e, permettetemi di dire, che più si cresce e più si vive.
Redazione Peranziani.it