I primi sintomi dell’Alzheimer: quando allarmarsi?

29 Maggio 2017

I primi sintomi Alzheimer risultano particolarmente difficili da riconoscere perché vengono spesso confusi con le normali difficoltà che si incontrano una volta fatto il proprio ingresso nella terza età.

La perdita di memoria, specialmente se legata ad informazioni apprese di recente, è il sintomo più evidente, ma non esiste una sola forma di amnesia, anzi, le dimenticanze coinvolgono i settori più disparati, dal linguaggio alla capacità di orientarsi, alla gestione della quotidianità.

Sintomi Alzheimer: afasia

L'afasia è uno dei primi disturbi legati all'insorgere dell'Alzheimer. Con tale termine si intende la difficoltà per il malato di associare una data parola all'oggetto che essa descrive. Per tale ragione, tra i primi sintomi Alzheimer è molto frequente incontrare la difficoltà ad esprimere pensieri più o meno o complessi proprio per l'impossibilità di trovare i termini adeguati. Con l'avanzare della malattia, inoltre, risulta sempre più faticoso prendere parte a conversazioni articolate e con molti interlocutori perché “si perde il filo” sempre più di frequente e non si comprende immediamente quando è opportuno intervenire oppure circa quale tematica.

Sintomi Alzheimer: agnosia ed altri disturbi visivi

L'agnosia è un deficit cognitivo a causa del quale al malato risulta difficile riconoscere determinati oggetti e comprenderne la funzione. Tuttavia, la malattia di Alzheimer altera anche visivamente la percezione del mondo circostante, onde per cui coloro che cominciano a svilupparla possono riscontrare difficoltà nella lettura poiché stentano a riconsocere alcuni caratteri, oppure, faticano a distinguere alcuni colori o a valutare correttamente la distanza esistente fra due oggetti.

Sintomi Alzheimer: aprassia

Quello che tra i sintomi Alzheimer è il più sottovalutato è sicuramente l'aprassia, ovvero la difficoltà a gestire anche gli aspetti più banali della propria quotidianità come, ad esempio, seguire tutti i passaggi di una ricetta o rammentare le regole di un gioco di carte. Tale disturbo passa spesso inosservato, perché si dà per scontato che un anziano presenti qualche difficoltà nell'utilizzare un oggetto tecnologico e che possa scordare alcune delle mansioni che dovrebbe svolgere nell'arco della giornata. Tuttavia, se le dimenticanze cominciano a coinvolgere anche la cura della persona o della casa oppure si allargano ad attività che si erano sempre svolte in totale autonomia, è bene sottoporre tali disturbi all'attenzione di uno specialista.

Un altro comportamento che si può connettere all'aprassia è l'ossessione per il denaro. Coloro che soffrono di Alzheimer, infatti, hanno spesso difficoltà ad effettuare operazioni con il denaro e per questo si ritrovano spesso a controllare l'ammontare dei soldi che hanno a disposizione. 

Sintomi Alzheimer: disorientamento spazio-temporale

A tutti è capitato, specialmente con l'avanzare dell'età, di scordarsi un appuntamento oppure una ricorrenza importante, oppure di confondersi circa la data del giorno corrente. Tuttavia, dopo un momento di confusione iniziale, si è immediatamente in grado di correggersi. Al contrario, quando la malattia di Alzheimer comincia a fare la sua prima apparizione la confusione legata allo spazio o al tempo diviene più profonda e, soprattutto a livello spaziale, diventa sempre più frequente perdersi anche durante la percorrenza di un tragitto ben noto. Talvolta, si può arrivare a provare la sgradevole sensazione di non capire dove ci si trova e come si è giunti in quel dato luogo.

Sintomi Alzheimer: sbalzi d'umore e alterazioni della personalità

L'ultimo dei sintomi Alzheimer che passano spesso inosservati è legato ai cambiamenti che si possono riscontrare nella personalità del malato che comincia a manifestare stati d'ansia o agitazione sempre più frequenti, soprattutto quando si trova fuori dagli ambienti per lui più rassicuranti, come quello domestico. La malattia di Alzheimer rende anche molto sospettosi poiché spesso si accusano terzi di aver rubato gli oggetti che sono stati in realtà smarriti.

Dunque, con l'avanzare dell'età è naturale accusare qualche difficoltà mnemonica in più, ma alcuni disturbi che paiono banali non vanno sottovalutati ed è auspicabile sottoporli al più presto all'attenzione di un medico specialista.

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