Quando si parla di ipercolesterolemia, non sempre una dieta per colesterolo alto è sufficiente a scongiurare i pericoli delle patologie cardiovascolari e dell’occlusione delle arterie. In effetti, la dieta può influire sui livelli di colesterolo cattivo solo per il 10-20%. Tuttavia, essa resta la prima contromisura da adottare quando si scopre di soffrire di alti livelli di questo dannoso steroide, ed è anche l’unico fattore in grado di contenere il numero di farmaci che andranno prescritti per tenere sotto controllo il problema.
Una dieta per colesterolo alto, infatti, può ridurre del 10-15% il livello di tale steroide. Ma in cosa consiste tale regime alimentare? Innanzitutto, non bisogna assolutamente pensare che questo steroide sia da eliminare completamente, poiché in realtà si tratta di una sostanza vitale per il nostro organismo. Tuttavia esistono due tipologie di colesterolo, uno detto “buono”, ovvero HDL (high density lipoproteins), e l’altro definito “cattivo”, quello di tipo LDL (low density lipoproteins). Dal momento che il colesterolo di tipo HDL aiuta l’assorbimento dello steroide cattivo e dannoso per la nostra salute, una dieta per colesterolo alto che sia corretta manterrà un rapporto equilibrato tra la percentuale di HDL e quella di LDL, introducendo alimenti senza colesterolo ed evitando, al contrario, quelli che ne sono più ricchi, senza disegnare nemmeno quei cibi contenenti sostanze in grado di assorbirlo impedendone il deposito in placche contro le pareti arteriose.
Una dieta per colesterolo alto dovrebbe privilegiare l’apporto di ortaggi, frutti e legumi, con tre porzioni di verdura al giorno, accompagnate da due porzioni di frutta, sempre giornaliere, e da quattro porzioni di legumi settimanali. Questo perché il colesterolo è contenuto essenzialmente da prodotti di origine animale, mentre i vegetali sostituiscono questo steroide, che non producono, con dei lipidi detti fitosteroli. Inoltre, anche i cereali, pasta e riso integrali soprattutto, e i funghi non contengono colesterolo e, inoltre, sono ricchi di fibre, polifenoli e acidi grassi polinsaturi, sostanze, queste, in grado di ottimizzare il rapporto HDL/LDL. In particolare, soia, lupini e avena sono dei veri toccasana per chi soffre di colesterolo alto poiché aiutano a ridurre la percentuale di colesterolo di tipo LDL.
Tuttavia, come già accennato, in una dieta per colesterolo alto non è sufficiente introdurre alimenti che ne sono privi, ma è necessario anche evitare tutte le sostanze ricche di grassi saturi e tra queste rientrano anche molti oli vegetali, come l’olio di palma bifrazionato o tutti gli oli che hanno subito il trattamento chimico di idrogenazione per aumentare la resistenza del punto di fumo. Per questo è meglio controllare la tipologia del prodotto e prediligere oli come quello extra-vergine d’oliva, quello di soia (ottimo per ristabilire l’equilibrio tra colesterolo buono e colesterolo cattivo) o tutti gli oli monoseme.
Anche le modalità di cottura non sono da sottovalutare in una dieta per colesterolo alto poiché è necessario evitare le fritture e la cottura in padella, prediligendo, invece, la cottura al vapore, al microonde o alla griglia.
Gli alimenti che, invece, sono assolutamente da evitare in una dieta per colesterolo alto sono tutti i prodotti di origine animale, in particolare:
- uova, anche se contenute all’interno della pasta fresca o in prodotti dolciari e da forno, oppure all’interno di salse elaborate come la maionese
- insaccati e carni, soprattutto le frattaglie come cuore, cervello, reni, rognone e fegato
- grassi da condimento come burro, strutto e sebo
- latte e derivati
- superalcolici
- pesci, in particolare i molluschi bivalvi come ostriche e cozze e i crostacei come i gamberi e il granchio in scatola
Pertanto, è bene cercare di sostituire i grassi di origine animale con l’olio d’oliva, di preferire tagli di carne magri dai quali il grasso visibile sia stato precedentemente eliminato, di acquistare pollame senza pelle e salumi come il prosciutto crudo o lo speck sgrassato, oppure la bresaola. Nemmeno i latticini sono da eliminare, ma bisogna preferire il latte scremato e il grana, un formaggio povero di colesterolo e che normalmente viene consumato come condimento.
Redazione Peranziani.it