Il potassio è senza dubbio un minerale essenziale per il corretto funzionamento del nostro organismo, poiché svolge un ruolo fondamentale nella regolazione del battito cardiaco, della contrazione muscolare e dell’equilibrio dei fluidi corporei. Quando si parla di soggetti fragili, però, è frequente riscontrare livelli al di sotto della norma, una condizione nota come ipopotassiemia.
Sebbene il potassio basso negli anziani possa destare preoccupazione, è tuttavia importante ricordare che si tratta di un fenomeno comune e gestibile, spesso legato a fattori come cambiamenti nell’alimentazione, l’uso di determinati farmaci o condizioni mediche preesistenti.
Come riconoscere dunque i sintomi del potassio basso negli anziani, così da intervenire prontamente attraverso una corretta assunzione e una dieta adeguata? È ciò che approfondiremo nel corso di questo articolo che vi invitiamo a leggere con attenzione.
Potassio basso negli anziani: una condizione frequente, ma fortunatamente debellabile
Come detto, il potassio basso negli anziani è una situazione piuttosto comune che può essere determinata da diversi fattori, tra cui una dieta povera di alimenti ricchi di questo minerale, l’uso prolungato di diuretici, o altre condizioni mediche che compromettono l’assorbimento dei nutrienti. Ne consegue che attraverso una dieta ben bilanciata e un’adeguata integrazione, è possibile riportare i livelli alla normalità.
Anche voi potete recitare un ruolo chiave in questo percorso. La consapevolezza dei figli e dei caregiver può aiutare infatti a prevenire le complicazioni legate all’ipopotassiemia, come affaticamento, debolezza muscolare, crampi, e irregolarità del battito cardiaco. Attraverso piccoli aggiustamenti nella dieta quotidiana e una maggiore attenzione ai sintomi, potrete affrontare questa condizione con serenità, migliorando significativamente il benessere generale dei vostri cari.
Quali sono i sintomi del potassio basso?
Niente allarmismi, poiché i sintomi del potassio basso sono generalmente facilmente riconoscibili. Basta… conoscerli! Tra i segnali più comuni troviamo debolezza muscolare e crampi, una sensazione di stanchezza persistente, e palpitazioni o irregolarità del battito cardiaco. Nei casi più gravi, invece, si possono osservare difficoltà respiratorie, formicolii o intorpidimento degli arti, e una maggiore predisposizione a disturbi gastrointestinali come costipazione o nausea.
Esiste una correlazione tra potassio basso e pressione alta?
Certamente una delle problematiche più diffuse tra gli anziani sono gli sbalzi di pressione. Per questo motivo ci si domanda spesso se esista una correlazione tra potassio basso e pressione alta. La risposta è sì.
Una carenza di potassio può infatti contribuire all’ipertensione, soprattutto nei soggetti più fragili. Questo prezioso elemento aiuta a bilanciare l’effetto del sodio nel corpo, regolando la pressione sanguigna. Inoltre, gioca un ruolo cruciale nel rilassamento delle pareti dei vasi sanguigni, favorendo un flusso sanguigno regolare.
Per questo motivo, come stiamo per leggere, una dieta ricca di potassio è spesso raccomandata per aiutare a mantenere la pressione sotto controllo e ridurre significativamente il rischio di complicanze cardiovascolari.
Ma cosa mangiare per accrescere il potassio?
Potassio basso cosa mangiare? 7 alimenti da tenere in considerazione
Per contrastare una carenza di potassio, è ovviamente essenziale includere nella dieta quotidiana alimenti ricchi di questo minerale. Ecco 7 alimenti che non devono mancare nella routine alimentare di coloro che devono mantenere i livelli nei giusti parametri:
Banane
Facilmente digeribili, sono uno snack ideale per gli anziani.
Patate dolci
Contengono elevate quantità di potassio e fibre, oltre a vitamine e antiossidanti.
Spinaci
Questa verdura a foglia verde è un’ottima fonte di potassio, oltre che di ferro e vitamina C.
Avocado
Da non sottovalutare, poiché oltre al potassio forniscono grassi sani che supportano la salute cardiaca.
Salmone e pesce azzurro
Fonti di potassio e acidi grassi omega-3, utili per il cuore e il cervello.
Fagioli e legumi
Ricchi di potassio, fibre e proteine vegetali, sono ideali per una dieta equilibrata a qualunque età
Agrumi
Spesso non si sa che arance e pompelmi non solo contengono vitamina C ma anche potassio in buone quantità.
Come integrare correttamente il potassio basso negli anziani?
Non è naturalmente finita qui. Integrare i giusti alimenti, infatti, non basta. Oltre a una dieta mirata, il nostro consiglio è quello di affidarvi a integratori di potassio sotto la supervisione di un medico. Ogni dieta e ogni percorso di nutrizione devono infatti essere sempre calibrate, in quanto un eccesso può essere dannoso quanto una carenza.
Per questo motivo, è consigliabile affidarsi a un professionista per determinare la dose corretta e monitorare i livelli di potassio tramite esami del sangue regolari. Senza dimenticare che mantenere una buona idratazione e ridurre l’assunzione di sodio contribuisce a migliorare l’assorbimento del potassio e a favorire l’equilibrio elettrolitico nel corpo.
Redazione Peranziani
Articolo revisionato dalla nostra redazione