Anziani confusione mentale serale e sindrome del tramonto: come gestire le situazioni difficili

Anziani confusione mentale serale
25 Settembre 2024

Negli anziani confusione mentale serale e la cosiddetta “sindrome del tramonto” (comunemente nota come “sundowning”) rappresentano due situazioni particolarmente diffuse, soprattutto in presenza di demenza senile.

Questa condizione, che si manifesta tipicamente nel tardo pomeriggio o alla sera, richiede molto spesso un’attenzione particolare da parte dei caregiver. Quando infatti compaiono ansia e confusione mentale serale negli anziani, solitamente accompagnate da una tendenza a essere irrequieti e agitati, possono verificarsi situazioni di pericolo che è importante affrontare con consapevolezza.

Ed è proprio questa consapevolezza che cercheremo di sviluppare in voi, facendo luce sul problema della confusione mentale serale negli anziani, attraverso un’analisi approfondita dei sintomi della sindrome del tramonto e delle strategie più efficaci per affrontare e gestire il problema.

Sindrome del tramonto o Sundowning: che cos’è e chi può colpire?

Conosciuta anche come “Sundowning”, la sindrome del tramonto è un fenomeno che si manifesta in molte persone affette da demenze, come per esempio la malattia di Alzheimer. Questa si evidenzia attraverso un peggioramento di sintomi come la confusione mentale negli anziani, principalmente nelle ore serali o notturne

Le esatte cause della sindrome del tramonto non sono completamente comprese, ma in ambito medico si pensa che possano essere legate a fattori come la riduzione della luce naturale, che disturba il ritmo circadiano del paziente, affaticamento accumulato durante il giorno, o difficoltà nel distinguere la realtà dai sogni.

Ecco perché riconoscerla è fondamentali. Quali sono dunque i sintomi della sindrome del tramonto?

Quali sono i sintomi della sindrome del tramonto?

Come detto, la sindrome del tramonto è una tipica forma di confusione mentale serale degli anziani, spesso osservata nei pazienti con demenza, caratterizzata da un peggioramento dei sintomi cognitivi e comportamentali nel tardo pomeriggio o alla sera. Generalmente si manifesta attraverso evidenze ed emozioni come confusione, agitazione, irrequietezza, ansia, paranoia, aggressività verbale o fisica, disorientamento temporale e spaziale, e talvolta allucinazioni

Questi sintomi possono manifestarsi improvvisamente o gradualmente, e tendenzialmente tendono ad aumentare d’intensità proprio con l’avvicinarsi del tramonto, come suggerito dal nome.

Per accorgersi dei sintomi della sindrome del tramonto, è bene prestare attenzione a tutti i cambiamenti nel comportamento della persona, non solo durante il tardo pomeriggio o la sera, ma anche lungo tutto l’arco della giornata. Questo vi consentirà di porre una significativa distinzione tra un singolo stato di agitazione che può colpire qualunque persona anziana, e le tipiche caratteristiche della confusione mentale serale. 

Anziani e confusione mentale serale: una problematica che si può alleviare

La confusione mentale serale degli anziani è senza dubbio una condizione che può creare molte difficoltà non solo a coloro che ne sono affetti, ma anche ai familiari che se ne prendono cura. 

Fortunatamente è possibile intervenire con prontezza, alleviando questo disturbo attraverso strategie mirate che permettono di gestire al meglio la situazione e migliorare la qualità della vita

Come? Innanzitutto, è fondamentale predisporre un’illuminazione adeguata che riduca il più possibile le ombre e i riflessi, poiché questi elementi possono contribuire ad aumentare il disorientamento notturno. 

Inoltre, incoraggiare attività calmanti già dal primo pomeriggio, come ascoltare musica rilassante o leggere insieme, aiuta a ridurre l’agitazione, così come mantenere una routine quotidiana stabile, che includa pasti e momenti di riposo a orari regolari, contribuendo a fornire un senso di sicurezza e prevedibilità, elementi essenziali per il benessere dell’anziano.

Come gestire la sindrome del tramonto nelle situazioni più complicate?

Naturalmente ci vuole pazienza, buon senso e tanta empatia. Per affrontare la sindrome del tramonto in modo efficace, è infatti utile adottare un approccio mirato che tenga conto sia degli aspetti ambientali che di quelli relazionali. Il tutto a partire da un ambiente domestico semplificato, che faccia sentire la persona a casa e che favorisca la sua tranquillità: ad esempio, utilizzando luci soffuse e calde durante le ore serali, riducendo al minimo i rumori forti e i suoni improvvisi, e scegliendo attività che aiutino a distendere mente e corpo. Ma l’ambiente non è tutto, poiché anche l’aspetto relazionale è altrettanto cruciale. Offrire un supporto emotivo costante, mostrando pazienza e comprensione, aiuterà il vostro caro a sentirsi compreso e non giudicato. Coinvolgerlo in attività piacevoli e tranquille, come sfogliare album fotografici, la cura delle piante o semplici esercizi di respirazione, potrà aiutarlo invece a distrarre la mente e a canalizzare l’energia in modo positivo. 

Attenzione però a non commettere l’errore di generalizzare il modo di rapportarsi a lui. Occorre infatti, come già detto prima, adottare un approccio che sia personalizzato sulla base di cosa ci comunica. Non tutti i giorni sono uguali. Inoltre ogni persona, con le sue paure e le sue ansie, è diversa: e ciò che funziona per una potrebbe non funzionare per un’altra; quindi, è importante essere flessibili e pronti ad adattare le strategie in base alle sue esigenze individuali.

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