Colesterolo, una parola di cui sentiamo sempre più spesso parlare ma di cui conosciamo poco. Si tratta infatti non di una malattia ma di una sostanza, una particolare molecola di grasso presente nel sangue che tra l’altro è importante nei meccanismi biologici dato che è una delle componenti principali della membrana cellulare. Quindi, non possiamo stare senza colesterolo.
Il problema comincia quando se ne ha in eccesso. Queste molecole infatti possono raggrupparsi ed arrivare a depositarsi lungo le nostre arterie restringendole e causando di conseguenza problemi cardiocircolatori anche gravi.
Ci sono due tipi di colesterolo, il primo, quello definito “buono” (in medicina Hdl, cioè high densità lipoprotein) ha funzione di difesa e protezione proprio della arterie, C’è poi il secondo, quello “cattivo” (low densità lipoprotein) che invece è quello che si deposita creando le pericolose placche nelle arterie.
Quando effettuiamo un esame del sangue abbiamo la possibilità di verificare i valori del colesterolo totale (la somma tra Hdl + Ldl) ed anche quelli singoli in modo da poter consentire ai nostro medico di base e a noi stessi di avere un quadro preciso della situazione.
Quali i valori del colesterolo a rischio
Valori normali o patologici di colesterolemia e rischio cardiovascolare
Valori (mg/dL), livello Rischio cardiovascolare
Colesterolo totale < 200: normale basso, valore desiderabile
200-239: limite alto moderato
>240:alto alto
Colesterolo LDL <130: normale basso, valore desiderabile
130-159: limite alto moderato
>159: alto alto
Colesterolo HDL <40 negli uomini
<50 nelle donne: basso alto
40/50-59: normale medio-basso
>60: alto basso
“Il colesterolo è di sicuro una sostanza da tenere sotto controllo – spiega il prof. Raffaele Antonelli geriatra della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria – e bisognerebbe fare per questo una vera e propria attività di prevenzione o di consapevolezza fin dalla prima età adulta. Non si tratta infatti di una problematica, per chi ne ha in eccesso, che riguarda solo gli anziani, anzi. E’ intorno ai 30 anni che bisogna cominciare un percorso costante di monitoraggio, senza cadere negli eccessi. Se la situazione di base è buona si può tranquillamente fare dei prelievi e delle analisi ogni due, anche tre anni. Maggiormente soggette sono le donne che dopo la menopausa posso avere un naturale aumento del suo livello. Bisogna poi aggiungere che non esistono sintomi legati al colesterolo alto. In alcuni (pochi casi) si hanno delle manifestazioni cutanee. Per il resto si tratta di una patologia asintomatica. Quindi la conoscenza è la base per una vita serena”.
Colesterolo alto, quali rimedi
Se una e più analisi del sangue dovessero confermare dei valori elevati e quindi “rischiosi” bisogna intervenire in maniera combinata: farmacologica e diagnostica, ma soprattutto intervenendo sulla vita quotidiana. Bisogna infatti alimentarsi in maniera più sana, seguendo una dieta per il colesterolo meno ricca di grassi e zuccheri, aumentando frutta, verdura, pesce. Attenzione soprattutto ai formaggi.
“Con l’aiuto del medico curante e di uno specialista – confina il Prof. Antonelli – è consigliabile sottoporsi ad uno screening vascolare; una sori a di mappatura che potrebbe includere un ecocolor-doppler alla carotide, alla ricerca di eventuali placche o ostruzioni. Poi ci sono le varie terapie farmacologiche a base di statine che bloccano la produzione di colesterolo LDL e incrementano la capacità del fegato di eliminare quello già in circolo nel sangue. Di sicuro non va sottovalutata come problematica dato che può causare problemi molto seri come l’infarto o l’ictus”.
Colesterolo: quali i danni negli anziani
Per quanto riguarda nello specifico gli anziani i problemi di colesterolo alto e i rischi di aumento del livello di colesterolo sono minori che in età adulta o giovanile. Si tende infatti con il passare dell’età a mangiare di meno, quindi ad accumulare meno sostanze grasse. Per questo anche nel caso di assunzione di medicinali bisogna che il medico faccia un bilancio preciso tra quelli che possono essere i vantaggi della pastiglia rispetto ai suoi danni collaterali e non solo.
Le problematiche che un elevato valore di colesterolo nelle arterie porta con se pensando alle persone della terza età sono legate soprattutto al cervello. Se la circolazione del sangue infatti non è ottimale, ecco che l’apporto di ossigeno nel cervello risulterebbe ridotto e difficoltoso. Questo comporta oltre il rischio di ictus o ischemia anche danni soprattutto alla memoria.
Redazione Peranziani.it