Se questo articolo ha mosso la vostra attenzione è perché probabilmente vi sarà capitato di incrociare l’acronimo RSA in diverse occasioni e contesti, chiedendovi cosa rappresenti e quale sia il suo significato.
Non preoccupatevi, siete nel posto giusto! In questo articolo, infatti, esploreremo tutto ciò che c’è da sapere sull’acronimo RSA e sveleremo le risposte alle domande più frequenti su questo termine che ormai pervade sempre di più la quotidianità di chi ha un caro ormai non più completamente autosufficiente.
RSA acronimo: cosa vuol dire RSA e di cosa si occupa?
Cosa vuol dire RSA e qual è il significato dell’acronimo RSA? Effettivamente come spesso ci è capitato di accorgerci, si fa molta confusione sull’acronimo RSA, ma anche sul qual è la differenza tra RSA e casa di riposo o su qual è la differenza tra CRA e RSA. Proviamo a procedere per gradi, parlando dell’RSA acronimo che, nell’ambito della cura e del benessere in Italia, significa semplicemente “Residenza Sanitaria Assistenziale”. Le RSA sono di fatto strutture destinate ad accogliere anziani non autosufficienti o con bisogni di assistenza, che non possono essere più assistiti adeguatamente al proprio domicilio. Possono essere gestite da enti pubblici o privati e hanno come mission quella di fornire una serie di servizi finalizzati alla salute e al benessere dell’Ospite, tra cui assistenza infermieristica, supporto nelle attività quotidiane, servizi medici, attività di riabilitazione, socializzazione e supporto psicologico. Il tutto in un ambiente immersivo sicuro e confortevole.
Qual è la differenza tra RSA e casa di riposo?
Bene, una volta definito cosa vuol dire RSA, proviamo a rispondere a quella che rappresenta una delle domande più diffuse tra chi si affaccia per la prima volta al mondo assistenziale per un proprio caro: qual è la differenza tra RSA e casa di riposo? La principale differenza tra RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale) e casa di riposo sta nel livello di assistenza e cura fornito agli anziani. La RSA, come detto, è una struttura residenziale che offre servizi di cura e assistenza medica specificamente progettati per anziani non autosufficienti o con bisogni di assistenza sanitaria. Sono soggette a normative specifiche e più stringenti, e sono attrezzate per fornire un ambiente sicuro e adeguato alle necessità degli ospiti. Diversamente, una casa di riposo, è una struttura più generica che può ospitare anziani indipendenti o parzialmente autosufficienti. Le case di riposo offrono di fatto un livello di assistenza meno intensivo rispetto alle RSA e possono concentrarsi maggiormente su aspetti quali la socializzazione e la qualità della vita degli ospiti.
Qual è la differenza tra CRA e RSA?
Diverso è il discorso su qual è la differenza tra CRA e RSA. La Casa Residenza Anziani (CRA), che in passato veniva definita “casa protetta” o “residenza sanitaria assistita” è sostanzialmente una residenza per anziani non autosufficienti, dove l’anziano può essere accolto anche per un lungo periodo e assistito da personale specializzato. Per accedervi è necessario rivolgersi ai servizi sociali del proprio Comune e occorre una valutazione preliminare svolta da un’equipe medico specializzata. Di fatto parliamo di strutture socio-sanitarie residenziali a cui sono destinati anziani non autosufficienti di grado elevato o medio per i quali non è possibile il mantenimento nel proprio ambiente.
Chi paga la degenza in una RSA?
Un altro quesito particolarmente diffuso è ovviamente quello legato ai costi per il ricovero: chi paga la degenza in una RSA? La prima cosa da dire è che la retta per il ricovero è sempre composta da due costi differenti. La prima voce è la quota “sanitaria”, vale a dire ciò che identifica le spese per le cure somministrate all’ospite. La seconda, invece, è la quota “alberghiera”, ovvero tutti i servizi finalizzati alla permanenza dell’anziano nella struttura come la camera, la pulizia etc etc. Se quest’ultima generalmente è a carico del paziente o della sua famiglia, diverso è il discorso per la quota sanitaria che è interamente destinata al Servizio Sanitario Nazionale. Differentemente da quanto si crede, tuttavia, anche la quota alberghiera può essere incentivata da parti terze come i Servizi Sociali del Comune di Residenza. Per farlo occorre rivolgersi ad un CAF per elaborare l’ISEE socio-sanitario dell’ospite, che andrà a definire la percentuale di pagamento della retta e le persone deputate a farlo.
Quanti tipi di RSA ci sono?
Attualmente nell’ambito del mondo dei servizi delle RSA vengono identificate 4 tipologie di residenze, classificate in base al livello di ricovero e ai trattamenti richiesti per gli Ospiti:
RSA Intensive
Ospitano pazienti con gravi patologie o condizioni sanitarie che necessitano di assistenza continuativa 24 ore su 24, come nel caso di coma, disabilità gravissime o instabilità cognitiva.
RSA Estensive
Sono quelle strutture funzionali a persone anziane o non autosufficienti, ma che richiedono un’elevata assistenza sanitaria.
RSA Estensive per disturbi cognitivo comportamentali gravi
Sono simili alla categoria precedentemente illustrata, ma sono specifiche per pazienti con demenza grave e disturbi del comportamento, a cui vengono destinati percorsi di stimolazione cognitiva e tutela personale in ambiente protetto.
RSA di mantenimento
Sono strutture destinate a persone anziane o non autosufficienti, che non possono più risiedere nel proprio domicilio e vanno quindi ospitate in via definitiva in una struttura assistenziale.
Redazione Peranziani.it