Continua l’approfondimento di Peranziani.it dedicato al sesso, al rapporto con le persone della terza età, dagli aspetti medici a quelli psicologici. Cosa cambia e come nel singolo e nel rapporto di coppia. Ce ne parla, come sempre, la dott.ssa Emanuela Napoli, sessuologa ed esperta della età evolutiva e psicologa.
Sesso ed anziani, la nuova “primavera”
“La terza età non comprende necessariamente la “regressione” sessuale; al contrario, questo è un momento in cui, grazie al “tempo ritrovato”, quel tempo da dedicare a se stessi, si possono verificare importanti esplorazioni del potenziale sessuale.
Infatti, se con l’avanzare dell’età la spinta biologica si va affievolendo, per contro, permane il bisogno di relazione, tenerezza, affetto che trova nel contatto fisico con l’altro, e nella condivisione intima di pensieri, sentimenti, emozioni, una modalità di soddisfazione insostituibile”.
Sesso tra fisica e psicologia
“Come esseri umani – continua la Dott.ssa Napoli – siamo capaci di raggiungere l’orgasmo a livelli di eccitamento e di soddisfazione relativamente bassi, ma siamo anche capaci di profonde esperienze sessuali non misurabili dagli spasmi nervosi o dalle contrazioni muscolari che creano l’esperienza fisica dell’orgasmo.
I sentimenti, più delle sensazioni fisiche, hanno un’influenza straordinaria sulla funzione genitale.
Toccare ed essere toccati, con passione, sensibilità, amore, tenerezza è uno dei modi più efficaci per sentirsi bene con il proprio partner, anche quando la risposta genitale è meno intensa di un tempo.
La sessualità comincia con il gioco della seduzione: uno sguardo, un sorriso, accarezzarsi, toccarsi, sussurrarsi anche provocazioni all’orecchio, funziona sempre, ad ogni età. E ancora, godersi i preliminari, parlare dei propri desideri e delle proprie aspettative ed essere attenti ai bisogni dell’altro.
Importante è poi mantenere una buona intimità anche con il proprio corpo e con il piacere personale”.
Il piacere fisico al di là dell’orgasmo
“L’autoerotismo personale porta l’anziano a vivere la pienezza della sessualità, esplorando quest’ultima con molta più consapevolezza – conclude la dott.ssa Napoli – compensando la diminuzione delle spinte ormonali con il desiderio e l’unione emotiva. La velocità con la quale il corpo risponde è solo una misura della massima efficienza sessuale. L’apice sessuale, invece, ha molto a che fare con l’interiorità della persona e con la sua capacità di vivere l’intimità e di sostenerla nel corso della propria evoluzione.
Quando la sessualità è stata coltivata negli anni, godendo con serenità del piacere fisico e i suoi fisiologici cambiamenti, è più facile che tutta l’esperienza maturata nel corso degli anni della conoscenza che si ha del proprio corpo e di quello del partner, di come si procura piacere e delle cose che più ci piacciono, renda facile il passaggio ad una sessualità non più strettamente legata alla risposta genitale.
L’erotismo, il desiderio e l’unione emotiva possono quindi più che compensare la diminuzione delle spinte ormonali e delle risposte riflesse (tra l’altro facilmente superabile con l’ausilio di lubrificanti, con una stimolazione tattile più intensa o con l’ausilio di farmaci, questi ultimi previo controllo medico).
Insomma, la terza età può coincidere con la riscoperta di una nuova emozionante vita sessuale”.
Per maggiori informazioni leggi anche:
– Anziani e sesso, gli aspetti biologici
– Sesso e anziani: credenze e verità
Redazione Peranziani.it