Domotica ed anziani parole che vanno sempre più a braccetto l’una con l’altra. E non solo perché le persone della terza età sono sempre più vicine alla tecnologia ma perché la domotica si sta sempre più interessando ed occupando del mondo degli anziani, seguendo due strade ben precise.
La prima riguarda la demotica per l’autonomia della persona. La seconda è dedicata invece alla sicurezza.
A gestire questi programmi un’organizzazione che ha coinvolto ben 23 paesi, soprattutto in Europa, ma non solo, e creato il programma AAL (Ambient Assisted Living) Joint Programme il cui scopo è quello di far crescere la ricerca tecnologica rivolta agli anziani per sviluppare prodotti che possano favorire una vita dignitosa ed autonoma all’anziano, creando un nuovo mercato per le aziende e riducendo i costi al sistema sanitario di ciascun paese.
Domotica per l’autonomia
Sono molti gli anziani che hanno difficoltà a muoversi, per cui compiere azioni che possono sembrare banali come lo spegnere una luce può trasformarsi in una cosa complessa e a volte anche rischiosa. Per questo diverse società (ormai tutte quelle che si occupano di questo settore della tecnologia) propongono “pacchetti” e prodotti per cui la casa diventa gestibile “da fermo” seduti o persino sdraiati nel proprio letto.
Ormai con una app sul proprio cellulare o su un banalissimo tablet si possono controllare luci, tapparelle, porta d’ingresso, videocitofono, il garage, l’allarme ma anche ogni singolo elettrodomestico.
A questo proposito basta pensare alla spesa quotidiana. ci sono frigoriferi in grado di conoscere cosa ci sia al suo interno (date di scadenza comprese) e di ricordarti quindi che manca il latte, o l’acqua, la frutta come i salumi. Poi si va sull’app di questa o quella catena di supermercati ed ecco che in breve tempo la spesa arriva a casa.
Ci sono poi sistemi che aiutano a rintracciare alcuni oggetti personali smarriti per casa. Insomma, si può tranquillamente comandare ogni apparecchio “da remoto”. Ma non solo. Alcuni strumenti poi vengono in soccorso in presenza di pericolose “fughe di gas”; si tratta di rilevatori in grado di analizzare l’aria nella casa ed in presenza di alte concentrazioni di metano (o monossido di carbonio, se si pensa ad una caldaia o ad una stufa difettosa) danno l’allarme immediato.
Domotica per la sicurezza medica
Sono mille i progetti che vedono la demotica applicata alla medicina quando si parla di anziani. Nell’ambito di AAL ad esempio c’è Healt@home, rivolto ai cittadini anziani affetti da scomparso cardiaco cronico. A queste persone vengono forniti e collegati dei sensori che tengono monitorato il cuore h24. Questo consente ad esempio al medico curante di poter controllare e gestire il paziente in assoluta comodità.
Ci sono poi altri progetti che riguardano le capacità motorie di persone. Bracciali che controllano il battito cardiaco, il numero dei passi, le calorie consumate. O fasce che rilevano eventuali cadute che sono uno dei rischi maggiori per gli anziani.
Oppure dei dinamometri posti sulle maniglie delle porte, o su quella del frigorifero per sapere attraverso la forza utilizzata nella presa se l’anziano monitorato stia bene o se abbia un problema.
Ci sono app che invece aiutano addirittura ad eseguire un elettrocardiogramma a distanza ed altre che ci ricordano con allarmi sonori e non solo quali sono le medicine che un anziano deve prendere e in quali orari.
Progetti multipli con una costante: in caso di malore immediato scatta l’allarme per il medico ed i parenti dell’anziano, informati in tempo reale.
Solo vantaggi, quindi. La casa demotica però non può prescindere da due condizioni: la prima riguarda il costo. Una casa demotica è un investimento. ogni dispositivo, elettrodomestico, allarme dev’essere di ultima generazione e quindi non proprio economico. La seconda condizione è che ci si trova dall’altra parte dell’apparecchio, sia questo un medico, un assistente o un semplice centralinista, abbia le capacità e la professionalità per gestire una situazione di crisi.
Redazione Peranziani.it