Domenica sarà il giorno della Festa della Mamma, una ricorrenza che quest’anno, in piena emergenza Coronavirus, sarà a dir poco particolare. Le regole del Governo e soprattutto la norma del cosiddetto “distanziamento sociale” ci obbligano ad evitare contatti fisici: niente abbracci, niente baci, nemmeno strette di mano quindi per le nostre mamme e le nostre nonne. Ma questo non significa però che non si debba e non si possa festeggiare comunque, o che la Festa sia meno calorosa e sentita. Anzi, è forse vero il contrario.
E poco importa anche se con i negozi chiusi, non abbiamo pacchetti da portare e regalare. Anche se ci sono idee regalo facilmente realizzabili da casa.
Il regalo perfetto
Penso che il regalo migliore sia farsi presenza – risponde Elisa Stefanati Psicoterapeuta presso l’ospedale Quisisana di Ferrara – ci sono poi oggetti non comprati che hanno un valore molto, ma molto superiore. Perché ad esempio non regalare una foto o un ritratto di famiglia? Magari chiedendo ai più piccoli di casa di scegliere insieme la fotografia e poi di ritagliare e colorare la cornice?”.
Presenza e partecipazione, quindi. Soprattutto in questi giorni dove, in piena Fase 2 siamo stati autorizzati a riunirci (a distanza e con la mascherina) ai nostri “congiunti”.
“Nei giorni che hanno segnato il tempo del distanziamento e dell’assenza – continua Elisa Stefanati – è emerso prepotente il bisogno dell’Altro, del contatto e di manifestazioni affettive un tempo date per scontate. Nel giorno dedicato a tutte le mamme e che per alcuni sono anche le nonne, mi rimbalza in testa una frase del capolavoro di Antoine de Saint-Exupéry, il Piccolo Principe: “Farsi primavera, significa accettare il rischio dell’inverno. Farsi presenza, significa accettare il rischio dell’assenza…”. E le assenze che abbiamo tutti “subìto” nei mesi dell’isolamento sociale e psicologico ora vanno riempite di progetti, di memoria, di identità e cambiamento”.
Quindi, basta poco tempo, la scatola delle vecchie foto in cantina e tanto amore.
“Scegliete, magari anche con l’aiuto dei figli, una foto di un momento significativo ed emotivamente positivo per la vita della mamma, quando vi aspettava in grembo, quando vi teneva in braccio, oppure un momento di un presente prossimo in cui eravate tutti insieme. La foto scelta fisserà un tempo dandogli vita. Le immagini hanno una valenza polisemica esattamente come i sogni. Le foto sono quello che rimane di certi attimi, sono la nostra memoria che è la nostra identità- (Riccardo Musacchi, psicoterapeuta e Presidente Istituto di Fototerapia Psicocorporea). Le fotografie toccano parti del nostro mondo interiore in un modo che le parole da sole non potrebbero mai raggiungere, poiché il nostro subconscio è estremamente sensibile alle immagini, molto più che alle parole”. Per Bessel Van der Kolk, uno studioso esperto del trauma: il trauma è separazione (dal mondo che conoscevi e amavi) e tentativo di ricomposizione. Frammentazione e (tentativo di) ricomposizione. Per questo è importante “ritrovarsi”, fissare un punto fermo. E ricominciare da qui. Le immagini possono aiutare a ritrovarsi. Ognuno di noi ha un bagaglio “cardiaco” di immagini da portare appresso legato alle foto. Le fotografie dei ritratti famigliari sono uno strumento di autoconoscenza, e mezzo di crescita personale rispetto alle nostre origini, al senso di appartenenza ed alle nostre radici (Fabiola Fabbri Fototerapeuta e Genogramma Famigliare). Poi chiedete ai più piccoli di colorare, aggiungere date, parole, brillantini alla cornice, sarà come quando si prepara tutti insieme una torta. Emergerà l’immagine dei sentimenti che caratterizzano i valori della vostra famiglia…… un modo inedito di portare un augurio e per trovare nuove coordinate per la ripartenza….”.
E quindi Buona Festa della Mamma ai tempi del Covid-19, del distanziamento sociale e delle mascherine. Cose che non riusciranno mai a fermare il bene che vogliamo alle nostre mamme ed alle nostre nonne.
Redazione Peranziani.it