È giunto il momento di affrontare il tema dell’ISEE per la retta casa di riposo. Se infatti avete un familiare anziano che sta per entrare in una casa di riposo, potreste trovarvi di fronte a un importante passo burocratico: il calcolo dell’Indicatore per la retta della struttura. Questo processo può sembrare complicato e scoraggiante, ma non preoccupatevi, siamo qui per aiutarvi a comprendere i dettagli e le fasce che determinano l’ISEE.
In questo articolo, vi guideremo attraverso i passaggi fondamentali per calcolare l’ISEE per la retta della casa di riposo, assicurandoci che possiate possedere tutte le informazioni necessarie per ottenere agevolazioni o supporto adeguato al vostro caro anziano.
Prima di addentrarci nei dettagli, assicuriamoci però di avere ben chiara la definizione e l’importanza dell’ISEE, in modo da poter affrontare questo processo in modo chiaro e consapevole. Quindi perché è importante conoscere l’ISEE per retta casa di riposo? L’ISEE non è altro che un indicatore economico utilizzato per valutare la situazione economica di una famiglia o di un individuo. Può essere richiesto per ottenere agevolazioni fiscali o per l’accesso a servizi e prestazioni sociali, inclusa quindi anche l’ammissione in una casa di riposo. Tuttavia, è importante conoscere con attenzione fasce e tetto per le agevolazioni: vediamole insieme.
ISEE per retta casa di riposo: come funziona la divisione dei costi
Come abbiamo già avuto modo di raccontarvi in un articolo precedente, ogni anziano conserva il diritto di essere aiutato e supportato, anche economicamente, dalle Istituzioni, indipendentemente dal suo reddito. Per questa ragione nelle case di riposo pubbliche o private convenzionate con il SSN, la quota sanitaria della retta è sempre coperta proprio dal Servizio Sanitario Nazionale, a differenza della quota alberghiera (pari a circa il 50% della retta), che è invece a carico dei pazienti o delle famiglie. Tuttavia, quando non autosufficiente è possibile ottenere un contributo per sostenere anche questo costo, determinato sulla base dell’ISEE socio-sanitario, che deve essere presentato ai Servizi Sociali del Comune di residenza. È comunque bene sottolineare che la presentazione dell’ISEE non è indispensabile ai fini dell’accettazione della domanda di inserimento nella struttura, ma è funzionale esclusivamente per determinare se si ha diritto o meno ad un contributo comunale per il pagamento della quota alberghiera.
Tetto ISEE per RSA: quanto è il limite?
Il tetto ISEE per RSA è quindi fondamentale nell’ottica degli aiuti provvidenziali da parte di enti terzi come il Comune. La soglia ISEE per accedere alla compartecipazione è fissata a 20.000,00 euro. Cosa significa questo nell’ottica del tetto ISEE per RSA? Che con un valore ISEE superiore a € 20.000,00, la quota alberghiera è a carico totalmente dell’utente. Diversamente, se l’ISEE socio sanitario è inferiore a € 20.000,00, l’ospite può presentare domanda di prestazione sociale agevolata. Di fatto l’iter, una volta che è stato calcolato l’ISEE per la retta casa di riposo, diventa molto meno intricato. Per gli utenti con valore ISEE appurato fino a € 20.000,00, il Comune di Residenza (e non quello della casa di riposo, è importante sottolinearlo) procede al calcolo della compartecipazione e invia una comunicazione ufficiale all’utente e alla struttura. Successivamente provvederà a versare direttamente alla RSA la quota che spetta all’Ente stesso, mediante pagamento delle fatture emesse dalla struttura di ricovero.
Cosa serve per l’ISEE per la RSA?
Una volta definito il tetto ISEE per RSA, occorre entrare nel concreto del nostro quesito iniziale: cosa serve per l’ISEE casa di riposo? Come detto, questo modello è necessario quando si vuole accedere in maniera agevolata alle prestazioni sanitarie residenziali (RSA, case di riposo, residenze protette), per un soggetto non più totalmente autosufficiente. Per richiederlo sono necessari alcuni documenti ben precisi, che proviamo a elencarvi nel dettaglio:
- – Documento di identità del dichiarante
- – Codice Fiscale del dichiarante
- – Codice Fiscale di tutti i componenti del nucleo familiare ed eventualmente del coniuge non residente e del figlio a carico non residente.
- – Nel caso in cui la residenza sia in locazione, il contratto di affitto regolarmente registrato
- – Patrimonio Mobiliare saldo al 31/12 dell’anno precedente. Occorre specificare correttamente tutto quello che è previsto come conti correnti, libretti di risparmio, carte prepagate, buoni fruttiferi e anche assicurazioni e polizze sulla vita.
- – Patrimonio Immobiliare al 31/12 dell’anno precedente
- – Dati della RSA (denominazione, indirizzo, codice fiscale, ragione sociale)
- – Specifiche sulla tipologia di soggiorno
- – Certificato rilasciato dall’INPS, nel caso di persona disabile o non autosufficiente
Redazione Peranziani.it