Qual è il significato di OSA e soprattutto chi è l’OSA? Spesso confusa con un’altra professionalità molto importante come l’OSS, parliamo di una figura particolarmente richiesta, che può essere impiegata sia all’interno di strutture pubbliche e private, ma anche come valido aiuto nei servizi di assistenza a domicilio, qualora le famiglie avessero necessità di accudire un proprio caro all’interno del proprio spazio domestico.
Attraverso questa guida intendiamo dunque approfondire non solo il significato di OSA, ma anche scoprirne le peculiarità e le mansioni, ma soprattutto ciò che la differenzia dal ruolo di Operatore Socio Sanitario (OSS). Due ruoli chiave nel mondo della cura e del benessere degli anziani, di cui è fondamentale apprezzarne i valori e le competenze, in quanto fondamentali per la serenità delle persone che ci stanno accanto e a cui vogliamo bene.
Partiamo dunque dall’importanza di conoscere la natura e il significato di OSA.
OSA significato: cosa vuol dire concretamente?
Quindi qual è il significato di OSA? Questa parola è infatti particolarmente frequente nell’ambito degli ospedali e di alcune strutture legate alla cura delle persone. Questo perché sostanzialmente con l’acronimo OSA si intende “Operatore Socio Assistenziale”: di fatto un professionista che si occupa costantemente del benessere psicofisico delle persone fragili, supportandole nelle attività quotidiane e rispondendo alle loro esigenze e bisogni essenziali. Una figura professionale con una specifica competenza per gli aspetti socio-relazionali, con il compito, cioè, di promuovere le relazioni della persona all’interno dell’ambiente in cui soggiorna, assistendola passo dopo passo nel soddisfacimento dei suoi bisogni primari.
Chi è l’OSA e di cosa si occupa?
Quindi una volta definito il significato di OSA, è bene andare alla scoperta delle sue peculiarità: chi è l’OSA e di cosa si occupa? La figura dell’OSA è stata istituita con il DPR 384/1990 che ha unito ufficialmente le figure di “specializzato” e “non specializzato”. Di fatto l’Operatore Socio Assistenziale è una figura molto importante negli equilibri della quotidianità di ospedali e strutture di cura, in quanto qualificata e deputata ad offrire assistenza diretta a soggetti di qualsiasi età, parzialmente o totalmente non autosufficienti o che comunque versano in condizioni di difficoltà di tipo fisico, psichico o sociale.
Che differenza c’è tra OSS e OSA?
Capita molto spesso di domandarsi che differenza c’è tra OSS e OSA. Proviamo a fare chiarezza in merito a questo aspetto. L’OSA ha mansioni molto simili a quelle dell’OSS ma con una differente specializzazione. Al contrario dell’OSS, infatti, l’OSA non ha svolto studi specifici di ambito sanitario e pertanto non può assistere il personale infermieristico in contesti più delicati, come il pronto soccorso o la sala operatoria. Differentemente, l’Operatore Socio Assistenziale possiede competenze funzionali di tipo sociale e relazionale, con il compito di accudire il paziente durante la quotidianità, aiutandolo in aspetti imprescindibili come la deambulazione, il trasporto, l’alimentazione, l’igiene, il mantenimento di una corretta postura e la cura generale di se stesso ma anche della casa. L’OSS è invece trasversale nelle attività di tipo tecnico-assistenziale, ma rappresenta anche un prezioso supporto in quelle sanitarie e tecnico-infermieristiche. Non solo controllo della corretta assunzione dei farmaci e degli ambienti di cura, ma anche la sterilizzazione dei dispositivi medici e lo smaltimento dei rifiuti sanitari. A differenza dell’OSA, infine, l’OSS pratica come assistente al personale infermieristico e collabora a stresso contatto con il personale ospedaliero per svolgere funzioni sempre di tipo sanitario.
Come diventare un assistente OSA?
Per ottenere la suddetta qualifica e svolgere la mansione di OSA non occorre un corso di Laurea specifico, quanto piuttosto frequentare e superare un corso mirato che tendenzialmente ha una durata che oscilla tra le 600 e le 900 ore. Al termine dello stesso è naturalmente previsto un esame finalizzato a verificare le competenze acquisite. La formazione di questa mansione è affidata alle regioni e alle province, attraverso l’erogazione di enti accreditati. Inoltre, una volta raggiunta la qualifica, gli OSA hanno la possibilità di implementare il proprio percorso professionale conseguendo il titolo di OSS attraverso ulteriori corsi specifici.
Dove può lavorare un assistente OSA?
Ma dove può lavorare un assistente OSA? La verità è che l’assistente OSA può mettersi in gioco tanto nell’ambito pubblico, quanto in quello privato, rispondendo alle esigenze di ospiti e pazienti di differenti strutture ricettive che offrono un servizio di assistenza specializzata. È il caso di ospedali, RSA, case di cura, centri diurni, comunità alloggio per famiglie, anziani o minori, ma anche cooperative impegnate nell’assistenza quotidiana, cliniche private ed enti socio assistenziali. Senza dimenticare il suo prezioso apporto nell’ambito dell’assistenza domiciliare per la cura di persone impossibilitate a lasciare il proprio domicilio.
Redazione Peranziani.it