Il fenomeno del Wandering legato all’Alzheimer è una delle sfide più impegnative che i caregiver e i familiari devono affrontare quando si occupano di persone affette da questa patologia. Questo comportamento, caratterizzato da un camminare senza meta o motivo apparente, può essere infatti causa di grande preoccupazione e ansia per chi se ne prende cura.
Il Wandering non solo mette a rischio la sicurezza del malato, ma può anche aggiungere un notevole carico emotivo e fisico ai caregiver, che devono costantemente vigilare e trovare modi per prevenire tali episodi.
Comprendere le cause e i meccanismi di questo fenomeno è dunque fondamentale per poter intervenire in modo efficace. L’obiettivo di questo articolo vuole quindi essere quello di fornire informazioni utili per capire e gestire il Wandering Alzheimer, offrendovi suggerimenti pratici per proteggere e supportare i vostri cari.
Attraverso strategie mirate e consigli pratici, speriamo come sempre di contribuire a migliorare la qualità della vita sia del malato di Alzheimer che di chi lo assiste quotidianamente.
Wandering che cos’è e perché è legato alla malattia dell’Alzheimer
Quando si vive con persone affette da demenza, spesso si sente parlare di “vagabondaggio”. Ma che cos’è il Wandering? Con questa terminologia ci si riferisce a un comportamento specifico in cui una persona anziana, confusa o disorientata, tende a camminare o spostarsi senza una meta precisa o un motivo apparente. Questo fenomeno è particolarmente comune negli anziani affetti da demenza, come la malattia di Alzheimer.
Può manifestarsi in vari modi: alcuni individui lasciano il proprio spazio abitativo senza una ragione apparente, mentre altri si muovono disorientati all’interno della loro casa o struttura di residenza.
In entrambi i casi, è fondamentale adottare misure efficaci per garantire la sicurezza della persona, come la supervisione costante, l’adattamento dell’ambiente domestico per ridurre i rischi e la gestione dei sintomi sottostanti con cure mediche appropriate.
Wandering Alzheimer e anziani che camminano: perché è un fenomeno pericoloso
Il Wandering, come detto, può manifestarsi attraverso diverse forme, e ciascuna rappresenta un potenziale pericolo. Alcuni anziani tendono a lasciare il proprio ambiente domestico e vagare per strada senza una ragione apparente, mentre altri si muovono disorientati all’interno della loro abitazione o di una struttura, senza una meta chiara. Questo comportamento è estremamente pericoloso perché i nostri cari possono perdersi, trovarsi in situazioni non sicure o incorrere in incidenti. La natura imprevedibile di questo comportamento rende la situazione ancora più critica: gli anziani possono muoversi avanti e indietro in un’area limitata o vagare per strade e quartieri sconosciuti senza una meta definita.
Inoltre, in molti casi si osserva un desiderio persistente e irrefrenabile di “scappare”, che può portare i malati a tentare di aprire porte o finestre per lasciare l’ambiente in cui si trovano, spinti da un senso di evasione.
Ma la ragione nello specifico qual è? Di fatto come mai i malati di Alzheimer camminano molto?
Come mai i malati di Alzheimer camminano molto?
Il Wandering nei malati di Alzheimer può essere attribuito a differenti fattori. Spesso, il vagabondaggio è infatti una risposta alla confusione e all’ansia causate dalla malattia. L’Alzheimer compromette la capacità di orientarsi nel tempo e nello spazio, il che può indurre un desiderio irrefrenabile di movimento. Alcuni malati camminano per cercare qualcosa che credono di aver perso, per ritrovare un luogo familiare o semplicemente come risposta a un disagio fisico o emotivo.
Il movimento costante può inoltre anche essere una forma di stimolazione sensoriale o un modo per alleviare lo stress. Inoltre, problemi del sonno e i cambiamenti nel ritmo possono contribuire al Wandering, poiché gli affetti dalla patologia in questione possono confondere il giorno con la notte, aumentando così i periodi di attività e vagabondaggio.
Come proteggere il proprio caro di fronte a fenomeni di Wandering Alzheimer?
Proteggere un malato di Alzheimer che manifesta comportamenti di Wandering richiede un approccio proattivo e strategico. Prima di tutto, è essenziale creare un ambiente sicuro all’interno della casa. Installare serrature alle porte e alle finestre fuori dalla portata della persona affetta da Alzheimer può prevenire le fughe. I sistemi di allarme e i braccialetti di monitoraggio GPS possono essere strumenti molto utili per sapere immediatamente se il malato lascia la casa.
Anche la supervisione costante è fondamentale. Cercate di mantenere una routine giornaliera che includa attività fisiche e mentali per ridurre l’ansia e il bisogno di vagare. Coinvolgete la persona in attività che le piacciono e che la tengano occupata, come il giardinaggio, il disegno o i giochi di memoria.
Inoltre, è importante cercare di comprendere i motivi che spingono il malato a vagare. Questo può includere la gestione del dolore, la ricerca di comfort o il bisogno di stimolazione. Offrire una risposta adeguata ai bisogni del malato può aiutare a ridurre l’incidenza del fenomeno. In alcuni casi, ovviamente, consultare un medico o un terapeuta occupazionale può fornire ulteriori strategie per gestire e prevenire il vagabondaggio.
Redazione Peranziani
Articolo revisionato dalla nostra redazione