Stipulare un contratto badanti è un momento molto importante per regolare e definire l’incarico di una figura professionale chiave, che deve occuparsi quotidianamente di un familiare, spesso anziano e non autosufficiente, il quale necessita di aiuto per svolgere anche le azioni quotidiane.
Soprattutto perché la scelta diventa ancora più difficile quando si parla di contratto per badanti conviventi o contratto badante non conviventi. Ma quali sono le differenze normative, di orario e di regolamentazione?
Per questa ragione è da subito fondamentale specificare come le principali differenze tra un contratto per un badante convivente e un contratto per un badante non convivente riguardino principalmente la residenza della figura professionale e le condizioni lavorative.
Tuttavia, c’è ancora molto da spiegare, in quanto esistono ulteriori dettagli da approfondire con attenzione. Ed è proprio su cosa prevede il contratto badanti che vogliamo focalizzarci oggi, con la speranza di aiutarvi in un momento davvero delicato per la tutela normativa vostra e del vostro familiare.
Cosa prevede il contratto badanti?
Partiamo dagli aspetti più basici: cosa prevede il contratto badanti? Il contenuto specifico di un contratto per i badanti può variare a seconda delle esigenze e delle circostanze individuali, nonché delle leggi e delle normative locali. Tuttavia, esistono anche alcune clausole e disposizioni che spesso sono incluse sia in un contratto badanti conviventi, che in un contratto badanti non conviventi:
- Informazioni di base: include i dettagli relativi a tutte le parti coinvolte, come la data di inizio della prestazione professionale, i nomi e gli indirizzi del datore di lavoro (assistito o famiglia) e del badante.
- Mansioni e orario di lavoro: il contratto deve descrivere in dettaglio le mansioni e le responsabilità del badante, compresi i compiti di assistenza e cura dell’assistito. Dovrebbe anche specificare l’orario di lavoro previsto, inclusi eventuali turni notturni, giorni di riposo e ferie.
- Retribuzione e modalità di pagamento: il contratto dovrebbe indicare l’importo della retribuzione del badante e le modalità di pagamento, come la frequenza (settimanale, mensile, ecc.) e il metodo di pagamento (bonifico, assegno, contanti, ecc.). Inoltre, è sempre importante specificare se sono previste eventuali indennità o benefit aggiuntivi, come vitto, alloggio o copertura delle spese di trasporto.
- Durata del contratto: deve sempre specificare la durata prevista del rapporto di lavoro come, ad esempio, un periodo di tempo determinato o indeterminato.
- Diritti e doveri delle parti: ha il compito di definire i diritti e i doveri sia del datore di lavoro che del badante: l’obbligo di prestare la dovuta cura e assistenza, il rispetto delle norme di igiene e sicurezza, la riservatezza delle informazioni personali, nonché i diritti del datore di lavoro di monitorare il lavoro svolto e di richiedere eventuali modifiche alle mansioni.
- Congedi e ferie: esplica i congedi retribuiti, le ferie e il diritto ad assenze per motivi di salute o personali.
- Risoluzione del contratto: include le modalità di risoluzione anticipata del contratto, sia da parte del datore di lavoro che del badante, e le eventuali clausole di preavviso richieste.
Contratto badante convivente: cosa occorre sapere?
Condizione imprescindibile nel contratto badante convivente è ovviamente che la figura professionale impegnata si occupi di assistere la persona in modo continuativo, anche di notte. Questo giustifica un contratto diverso rispetto a chi lavora come badante a ore, solo di giorno o di notte, essendo il suo rapporto lavorativo molto più lungo e intenso. Nonostante questo, esistono comunque imprescindibili “regole”, come il limite di tempo lavorativo: il contratto badante convivente definisce infatti che la risorsa professionale non possa lavorare per un tempo superiore alle 54 ore settimanali. Gli orari non possono essere improvvisati sulla base delle esigenze, ma devono essere prestabiliti degli orari e dei giorni precisi in cui il badante possa riposare e dedicare del tempo per se stesso. Il giorno di riposo rappresenta di fatti un diritto irrinunciabile. Il contratto badante convivente è inoltre suddiviso in 10 ore giornaliere, dal lunedì fino al venerdì, e 4 ore il sabato. Nelle 10 ore giornaliere sono comprese 2 ore di riposo, generalmente da usufruirne dopo i pasti o secondo diverso accordo con il datore di lavoro. Naturalmente durante la notte alla badante convivente viene fornito un alloggio idoneo, in modo tale da garantiregarantirne la presenza in caso di necessità, sempre e comunque. Infine, è bene ricordarlo, se alla badante viene chiesto di lavorare il sabato pomeriggio o la domenica, le verranno naturalmente pagati gli straordinari.
Contratto badante non convivente: una soluzione di qualità
Come già detto, ci sono poi casi in cui le famiglie preferiscono assumere una badante a ore, che segua il proprio caro durante le varie ore del giorno. Questo rapporto è regolato da un contratto badante non convivente, che prevede che lo stipendio della figura professionale venga calcolato in relazione alle effettive ore di lavoro svolte. Il CCNL non sancisce nessun requisito di ore minime lavorative, ma prevede invece un tetto massimo, ovvero 40 ore settimanali. Inoltre, viene stabilito che l’orario massimo giornaliero è di 8 ore, e che queste debbano essere svolte necessariamente tra le 6:00 e le 22:00.
Chi stipula contratto badante?
Di fatto quindi chi stipula il contratto badante? Per stipulare un contratto di lavoro con un badante, è possibile affidarsi a differenti professionisti in grado di fornire assistenza e consulenza, sin dal momento della ricerca delle informazioni a quello della registrazione. È infatti importante scegliere una figura specifica o un’organizzazione affidabile e competente per assicurarsi che il contratto sia redatto correttamente e che tutti i requisiti legali siano rispettati. Se siete associati a un patronato o a un sindacato, potete per esempio rivolgervi a loro per ottenere supporto nella stipulazione del contratto di lavoro per la badante. Se invece preferite affidarvi a un’agenzia o a un servizio di assistenza domiciliare, questi enti hanno esperienza nella gestione delle pratiche contrattuali e hanno modo di fornirvi un contratto badanti convivente standard o personalizzato. Anche un avvocato specializzato in diritto del lavoro, ad ogni modo, può fornire consigli legali e assicurarsi che il contratto sia equo e adeguato alle vostre esigenze.
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Redazione Peranziani.it