Maggio è il mese della dichiarazione dei redditi, il famigerato 730, il 730/2019 la cui scadenza è prevista per il 23 luglio. L’Agenzia delle Entrate e le norme sul fisco in qualche maniera cercano di venire incontro alle spese che migliaia di famiglie hanno per l’assistenza agli anziani. Spese che sono sempre maggiori. Tra RSA, badanti, colf, materiale medico, medicinali si può tranquillamente arrivare a cifre attorno ai 30 mila euro l’anno e che spesso condizionano (in negativo) il bilancio familiare.
Sapere quali siano le detrazioni possibili è una delle domande che i commercialisti si sentono fare più di frequente. Anche perché nel mondo del fisco e della dichiarazione dei redditi può capitare che una norma o detrazione che sia consentita in un determinato anno, non lo sia più in quello seguente. Cerchiamo quindi di dare loro una risposta chiara e la più semplice possibile.
La prima cosa da sapere è che per le spese d’assistenza agli anziani è possibile anche nel 2019 richiedere la detrazione Irpef del 19% ma la possibilità di usufruire dell’agevolazione fiscale è limitata a casi specifici.
Inoltre, per gli anziani che hanno ed utilizzano un’assistenza domestica oltre che personale, è possibile detrarre anche i contributi previdenziali e assistenziali pagati per colf, badanti o assistenti familiari.
Quali spese si possono detrarre?
Non tutte le spese sono ammesse. Per prima cosa quindi bisogna spiegare quali siano le spese detraibili o deducibili dal reddito sostenute per l’assistenza di anziani.
Con il modello 730/2019 è possibile portare in detrazione:
spese mediche sostenute nel corso del 2018. (Si tratta ad esempio dei costi legati a visite mediche specialistiche, così come interventi chirurgici e spese di degenza in ospedale o le spese per i farmaci).
spese per la RSA o casa di riposo, per la quota di spesa sanitaria, può essere portata in detrazione fiscale al 19%
spesa sostenuta per colf e badanti per i soggetti non autosufficienti: un massimo di 2.100 euro, beneficiando di una detrazione fiscale pari al 19% della spesa sostenuta.
Chi può richiedere la detrazione del 19%
La spesa per l’assistenza agli anziani può essere portata in detrazione al 19% non per tutti gli anziani ma solo, dice la norma fiscale, in alcuni casi specifici:
In generale questo è possibile per le persone “non autosufficienti”. Una parola che può dare luogo a diverse interpretazioni. Per questo il legislatore ha stabilito alcuni criteri oggettivi per definire il “non autosufficiente” con la circolare n.2/E/2005, che dice:
“sono non autosufficienti i soggetti che, nello svolgimento degli atti di vita quotidiana, non sono autonomi nello svolgere almeno una delle seguenti attività:
assunzione di alimenti;
espletamento delle funzioni fisiologiche e dell’igiene personale;
deambulazione;
indossare gli indumenti.
In più, lo stato di non autosufficienza è riconosciuta anche agli anziani per i quali è necessaria assistenza continuativa. In ogni caso, per la determinazione del requisito per richiedere la detrazione Irpef 19% è necessaria la certificazione medica, anche se rilasciata dal medico curante.
Non è sufficiente il raggiungimento di una certa età (per esempio 80 anni) per poter essere inserito in questo gruppo. Serve sempre la certificazione medica
Per quanto riguarda la detrazione delle spese sostenute per l’assistenza agli anziani, la norma prevista nel Tuir ed in vigore prevede che sia ammessa la detrazione Irpef 19% solo se il soggetto che sostiene le spese non abbia un reddito superiore ai 40 mila euro. Per il calcolo del reddito vanno sommati anche i redditi fabbricati assoggettati a cedolare secca sulle locazioni.
La spesa che può essere portata in detrazione Irpef 19% non deve superare il limite di 2.100 euro per singolo contribuente: in sostanza, se un caregiver deve sostenere le spese per entrambi i genitori, anziani e malati, non può chiedere 2mila euro di detrazione per la mamma ed altrettanti per il papà. Quella dei 2mila euro è il tetto delle detrazioni possibili, nel loro complesso. questa detrazione va inserita nel rigo E8 ed E10 specificando il Codice 15.
Per quanto riguarda la possibilità di portare in deduzione i contributi previdenziali e assistenziali corrisposti a colf, badanti o assistenti familiari, l’importo massimo è di 1.549,37 euro e va inserito nel rigo E23 del nostro 730.
Le spese devono essere comprovate da apposita documentazione, che deve indicare codice fiscale e dati anagrafici sia di chi effettua il pagamento che di chi presta assistenza (colf, badante, assistente familiare).
Si ricorda che possono essere portate in detrazione anche le spese sostenute per i ricoveri in centri di assistenza e case di riposo.
Se la spesa è sostenuta per un familiare, ad esempio un genitore, nella ricevuta bisognerà indicare anche i dati anagrafici e il codice fiscale della persona che ha diritto alle agevolazioni per le spese di assistenza.
Spese Auto
esiste anche un’agevolazione nel caso di persone che debbano acquistare un auto per un familiare con disabilità, anziani compresi Le spese sostenute per l’acquisto dell’auto destinata al trasporto di persone con disabilità è detraibile al 19% entro il limite di 18.075 euro. L’importo sostenuto dovrà essere indicato nella Sezione I, rigo E4 del modello 730/2019.
Redazione Peranziani.it