4 milioni di casi nel mondo (più di 250 mila solo in Italia), destinati con tutta probabilità a raddoppiare da qui al 2030: anche per queste allarmanti cifre il morbo di Parkinson, conseguenza di una degenerazione delle strutture del sistema nervoso centrale, sta vedendo un sempre maggiore impegno della ricerca medica nel cercare farmaci e terapie in grado di contenerne la progressione, garantendo così una vita più lunga e migliore a chi ne è colpito. Ma l’impegno a favore dei malati e di chi li assiste è in continua crescita anche nel settore tecnologico, come dimostrano due importanti novità…
NoiParkinson: un’app per aiutare i caregiver
Disponibile gratuitamente in Google Play e tramite App Store per i dispositivi iOs, la app NoiParkison si propone come uno strumento hi-tech per aiutare i caregiver nella gestione del malato, facilitando anche lo scambio di dati e informazioni con il medico curante.
Messa a punto con la consulenza di una qualificata e multidisciplinare équipe specialistica (neurologi, ma anche fisiatri, nutrizionisti, gastroenterologi, urologi e psicologi), NoiParkison raccoglie infatti in diverse aree tematiche consigli certificati (cioè sempre supportati da letteratura scientifica e rispettosi delle linee-guida internazionali) e utili servizi, a partire ad esempio dai promemoria per l’assunzione agli orari corretti dei farmaci, operazione per la quale l’80 dei malati ha bisogno di aiuto. Inoltre, sono presenti questionari di facile compilazione che possono poi essere regolarmente trasmessi allo specialista per fornirgli tutta una serie di dati utili a monitorare lo stato clinico del paziente e anche a valutare l’efficacia delle terapie impostate.
Apple Watch: nuova funzione per i malati di Parkinson
Già caratterizzato da una serie di funzionalità in campo medico (a partire da quelle per il controllo del battito cardiaco e della pressione arteriosa), l’Apple Watch avrà presto un’implementazione tecnologica anche a favore dei malati di Parkison. Durante la recente Worldwide Developer Conference, promossa come ogni anno in California da Apple, è stata infatti annunciata una nuova Api (Application programming interface) per consentire al tecnologico orologio di monitorare l’intensità dei tremori e anche e soprattutto le discinesie, cioè i movimenti involontari dei muscoli che caratterizzano la malattia in fase avanzata e che sono assai di frequente un effetto collaterale del trattamento con farmaci dopaminergici.
Chiamata “Movement disorder” e basata su dati scientifici raccolti dai Centri di ricerca americani, la nuova Api sarà inclusa nel software di aggiornamento WatchOS 5 presentato proprio in occasione dell’ultima Worldwide Developer Conference ed è già ora a disposizione degli sviluppatori di tutto il mondo per realizzare app mirate alla diagnosi precoce e al controllo dei sintomi del morbo di Parkinson tramite Apple Watch.
Redazione Peranziani.it