Anziani a casa: cosa fare per accudirli al meglio

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22 Aprile 2022

Come accudire un anziano in casa: dall’organizzazione pratica ed efficiente della casa ai servizi a supporto dei familiari. Vediamo insieme alcuni consigli pratici che possono fare la differenza nell’assistenza ad un anziano

Quando un anziano inizia a perdere la sua indipendenza, in chi lo assiste subentra una fase di smarrimento perché gli aspetti a cui far fronte sono molteplici. Accudire un anziano a casa, tra impegni di lavoro, personali e talvolta familiari può diventare molto stressante avendo ripercussioni sia personali che nel rapporto con il nostro caro che assistiamo.

La terza età è una fase della vita che comporta una serie di cambiamenti con ripercussioni importanti nella quotidianità di una persona. Una ridotta vita sociale, l’insorgere di patologie più o meno invalidanti, la convivenza con un corpo dolorante e talvolta con limitazioni funzionali comporta una situazione di disagio e tristezza nell’anziano che il più delle volte si trasforma in testardaggine e radicamento nelle proprie convinzioni. In queste circostanze è molto importante provare a mettersi nei panni del nostro caro che sta invecchiando e cercare di assisterlo al meglio rispettando le sue esigenze.

Una casa sicura a prova di anziano: arredamento per anziani

La casa è il luogo più importante nella vita di una persona, per un anziano è senza dubbio il luogo in cui ci si sente più protetti ma non sempre questo corrisponde ad un’effettiva sicurezza degli ambienti. Con l’avanzare dell’età, diventa sempre più importante valutare che gli spazi in cui si vive siano confortevoli e accoglienti ma in particolar modo funzionali, così da poter svolgere il maggior numero di attività in autonomia e in completa sicurezza.

Per evitare che l’anziano a casa si senta dipendente dagli altri è fondamentale avvalersi di strumenti e dispositivi adeguati e di qualità. Una valutazione obiettiva degli ambienti domestici vi aiuterà ad individuare eventuali rischi e a rendere piu’ confortevoli gli ambienti trovando l’arredamento per anziani più adatto ai vostri bisogni; approfondiamo insieme alcuni aspetti:

Zona soggiorno e salotto: la zona Tv è l’ambiente in cui l’anziano passa la maggior parte del tempo. I divani e le poltrone tradizionali non sono adatti per gli anziani perché hanno una seduta bassa che crea difficoltà nel sedersi ma soprattutto richiede l’aiuto di una persona o di bastone per rialzarsi. Una poltrona con comandi elettrici consente di modificare la posizione dello schienale o della seduta in modo da potersi adeguare alle possibilità di movimento di chi la utilizza. Le poltrone per anziani sono dotate di optional da non sottovalutare per il benessere del nostro caro come ad esempio: il vibromassaggiatore per la schiena, la possibilita’ di regolare il poggiapiedi per evitare la stasi venosa; il kit riscaldante;  un design agile e allo stesso tempo confortevole adatto allo spostamento in vari ambienti della casa.

Il bagno: in genere è l’ambiente domestico in cui si ha la maggiore difficolta’ di mobilita’ a causa della presenza di barriere architettoniche e di spazi in genere molto ridotti. Per agevolare la mobilita’ in questo ambiente puo’ essere utile valutare l’utilizzo di maniglioni posizionati vicino al wc o alla doccia. Se la mobilita’ dell’anziano è parzialmente conservata si può valutare l’utilizzo di un rialzo per wc che ne facilita la seduta; al contrario se la mobilita’ è molto ridotta è più utile valutare l’utilizzo di una comoda wc che consente di non doversi spostare necessariamente in bagno ma ne conserva tutti i confort.

La camera da letto: è l’ambiente che non necessita di particolari modifiche. Nel caso di un anziano allettato però, diventa l’ambiente principale in cui si svolge l’assistenza alla persona; per questo motivo, è importante valutare l’arredo e in particolar modo il letto che deve essere adatto alle esigenze dell’anziano ma anche di chi lo assiste. Un letto per anziani a tre snodi ad esempio, permette una mobilizzazione agevole dell’anziano nelle attività di igiene e di cambi posturali,  con un occhio di riguardo al carico fisico di chi lo assiste perché agevola e supporta la movimentazione.

La cucina: è consigliabile valutare attentamente le abilità dell’anziano nella preparazione dei pasti;  di conseguenza, è importante organizzare la cucina con solo gli utensili indispensabili e disporli in modo che siano facilmente raggiungibili senza dover utilizzare sedie o sgabelli. La cucina e il bagno sono gli ambienti della casa in cui c’è il maggior rischio di cadute accidentali in genere per una scarsa illuminazione e la presenza di tappeti.

La tecnologia può rivelarsi un’alleata importante per il benessere psico-fisico dell’anziano a casa perché semplifica le operazioni complesse ed eccessivamente faticose; questo è reso possibile grazie all’utilizzo di ausili e strumenti innovativi in grado di rendere l’abitazione ancora più sicura per la serenità della persona anziana e dei suoi famigliari. Tra i dispositivi più richiesti troviamo: le luci di cortesia che si attivano in automatico al passaggio delle persone; cellulari per anziani studiati per le loro esigenze ed abilità; telecamere di sicurezza; robot per l’assistenza domestica che si occupano di piccole attività all’interno della casa come rispondere alle chiamate, ricordare l’assunzione dei farmaci e molto altro.

Anziani: come comportarsi per la gestione a casa

La rete dei servizi domiciliari per l’assistenza agli anziani

L’assistenza domiciliare è un servizio gratuito offerto dal Servizio Sanitario Nazionale che si occupa dei bisogni sanitari, socio-sanitari  e riabilitativi dell’anziano a casa direttamente a domicilio. E’ rivolto a tutti coloro che per condizioni di salute temporanee o permanenti non sono in grado di recarsi presso gli ambulatori per le visite o cure mediche. Per attivare il servizio di assistenza domiciliare è necessario inoltrare una richiesta all’ ufficio CAD (centro assistenza domiciliare) del proprio distretto sanitario tramite il proprio medico di base, un medico ospedaliero (nel caso di dimissioni protette) o un’assistente sociale. Una volta inoltrata la segnalazione, un’equipe medica valutera’ il richiedente e stilera’ un piano di assistenza personalizzato che sarà valido per un periodo di circa sei mesi a cui seguira’ una nuova valutazione. I servizi offerti a domicilio dalle Asl sono di tipo sanitario come ad esempio: 

– Fisioterapia a domicilio

– Visite mediche specialistiche

– Prelievi ematici

– Medicazioni di lesioni da decubito o medicazioni chirurgiche

– Somministrazione di terapia endovena o intramuscolo

– Educazione sanitaria

L’assistenza domiciliare da parte delle Asl è un servizio presente su tutto il territorio nazionale ma organizzato in modalita’ diverse da regione a regione.

Un altro valido supporto per le famiglie che accudiscono un anziano in casa è valutare il servizio di assistenza domiciliare (SAD) comunale . I servizi di assistenza offerti dal comune sono di tipo socio-sanitario ovvero si occupano della cura della persona e di aiuto nella gestione della casa, come ad esempio: igiene personale; vestizione; assunzione e preparazione dei pasti; piccole commissioni. E’ un servizio che viene erogato ad ore e che richiede un compenso economico in base alla fascia ISEE; i criteri per richiedere il servizio possono variare da comune a comune.

La badante: un aiuto per la famiglia

Con l’avanzare dell’età, l’aiuto da parte dei figli nelle esigenze quotidiane di un anziano a casa aumenta  di pari passo con la sua inevitabile e progressiva perdita di autonomia. 

Organizzarsi per accudire un anziano a casa è la soluzione che permette di soddisfare velocemente i suoi bisogni quotidiani, preservando la sfera psico-emotiva. Nonostante l’assistenza domiciliare sia tra le soluzioni più pratiche c’è da riconoscere che è quasi impossibile garantire un’assistenza adeguata da parte dei soli familiari ma diventa quasi inevitabile doversi affidare ad una badante convivente o ad ore. Gli anziani vivono una routine giornaliera fatta di abitudini ed equilibri che si sono consolidati nel tempo, per questo motivo, quando si considera di ricorrere ad un aiuto esterno alla famiglia viene percepito nella maggior parte dei casi come una minaccia alla propria indipendenza.

L’idea di affidare il proprio caro ad un estraneo puo’ causare delle preoccupazioni ma se si riesce ad individuare un professionista in linea con la personalità del nostro anziano che sia competente e di cui ci si possa fidare, il dubbio farà spazio alla serenità. Sarà un processo lungo e complesso che puo’ essere supportato dalle agenzie esperte nel settore dell’assistenza agli anziani e disabili.  

Non è facile capire come comportarsi e cosa dire ad un anziano per far si che accetti questa nuova realtà ma puo’ essere utile renderlo parte attiva nella scelta dell’assistente; può essere altrettanto utile, concordare insieme un periodo di prova per dare tempo e modo al nostro caro di valutare  l’aiuto che gli viene offerto e abituarsi a questa nuova convivenza. Qualora ci siano delle resistenze importanti, può essere considerato il supporto del proprio medico di base, una figura che per l’anziano gode di grande autorevolezza e puo’ giocare un ruolo determinante per far sì che accetti un aiuto esterno alla famiglia. Trovare ed affidarsi ad un badante in linea con le esigenze dell’anziano può davvero cambiare la vita dell’assistito e della sua famiglia rendendola più serena.

Supporti economici e agevolazioni fiscali per gli anziani

Quando si è coinvolti nell’assistenza di un anziano a casa non  si è impegnati solo sotto il punto di vista psico-emotivo ma anche dal punto di vista finanziario. Richiedere il riconoscimento di invalidità civile ad esempio, è un passaggio fondamentale per accedere ad alcuni benefici economici offerti dallo Stato. L’invalidità civile, nasce come riconoscimento economico per tutti coloro che subiscono una riduzione della capacità lavorativa in età non pensionabile; una volta superata l’età soglia di 67 anni, la valutazione per il riconoscimento dell’invalidita’ civile terrà conto delle abilità dell’anziano nello svolgere i compiti e le funzioni tipiche dell’età. Il riconoscimento economico è rivolto a tutti gli anziani con uno stato di invalidità maggiore o uguale al 74%.

Il primo passo per richiedere l’invalidità civile è rivolgersi al proprio medico curante che valuterà se sussistano i criteri necessari per inoltrare la richiesta all’Inps.

Una volta compilato il certificato medico, tramite la piattaforma Inps il medico di base dovra’ fornire il codice identificativo della pratica e il certificato medico originale così da poterlo inoltrare in autonomia sul sito dell’Inps (se si possiede lo Spid) o attraverso il Caf o il patronato.  Una volta effettuato questo iter burocratico, si dovrà attendere la convocazione per un’ulteriore valutazione medica da parte dell’equipe medica dell’Inps e successivamente attendere l’esito che perviene a domicilio tramite raccomandata. 

Per gli anziani non autosufficienti è prevista l’indennità di accompagnamento che viene erogata senza tassazione o limiti di reddito  quando al richiedente ha un’invalidità pari al 100% ed una comprovata impossibilità a svolgere gli atti quotidiani della vita o nel deambulare.

Il riconoscimento dell’invalidità civile e quindi lo stato di handicap grave, consente al familiare individuato come caregiver primario, di accedere ai benefici previsti dalla Legge 104/92 che ha il fine di tutelare e agevolare l’assistenza ai propri cari con disabilita’. La Legge 104/92 consente al caregiver: 

– 3 giorni al mese di permessi retribuiti non cumulabili;

– Rifiuto di lavoro notturno;

– Agevolazioni fiscali per spese mediche e assistenze specifiche;

– La possibilità di accedere al programma Home Care Premium;

– Convertire il proprio orario lavorativo da full time a part time oer un massimo di due anni. 

A fine anno è possibile portare in detrazione il 19% delle spese sostenute sia per cure mediche che per assistenza sanitaria, dispositivi medici ( pannoloni, traverse etc.) l’affitto o l’acquisto di attrezzature sanitarie. Questa procedura è possibile solo se si dispone dello scontrino fiscale che riporti il codice fiscale dell’assistito o la fattura.   

È possibile inoltre, poter portare in detrazione IRPEF il 19% delle spese  sostenute per chi si occupa dell’assistenza di base della persona come le colf o le badanti sempre accompagnata da un’attestazione di non autosufficienza del soggetto.

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