Le spese per i medicinali possono diventare un grosso problema economico per gli anziani, soprattutto per quelli che vivono della sola pensione. Imparare e capire come risparmiare quindi diventa quasi un imperativo.
Utilizzo corretto
Il primo risparmio, immediato è legato al mancato spreco. Molto spesso infatti gli anziani (ma non solo loro) senza consultare il proprio medico scelgono di curare alcuni stati, sintomi, dolori con dei farmaci che possono anche essere sbagliati, esagerati, inutili. Per arrivare addirittura all’utilizzo di antibiotici mai prescritti. Scelte che costano dal punto di vista del portafoglio, caro.
Farmaci generici
Il secondo risparmio è legato all’utilizzo di farmaci generici che costano in maniera importante meno di quelli delle principali aziende farmaceutiche. Bisogna però sapere di cosa parliamo.
Il farmaco generico deve superare i test del Ministero della Salute previsti per tutti i farmaci. Devono poi avere lo stesso principio attivo, e questo deve essere ben visibile e specificato sulla confezione. In terzo luogo la confezione deve contenere lo stesso quantitativo del suo corrispettivo (cioè se ci sono 20 pastiglie nel primario, devono essercene 20 anche in quello generico).
La differenza sta solo negli eccipienti; per questo l’indicazione è comunque di avere il via libera dal proprio medico.
Esenzioni
La terza possibilità di risparmio è legata alle esenzioni. Per avere chiarezza su questo l’unica avvertenza è di confrontarsi con la propria regione; ognuna infatti ha una propria normativa differente dall’altra. Sui siti delle singole regioni si possono trovare però tutte le info, le liste per sapere chi ha il diritto ad avere l’esenzione sui medicinali o meno.
Solitamente alcune categorie come, ad esempio, i bambini, le persone con delle malattie croniche, chi ha un reddito basso, gli anziani ed i diversamente abili sono automaticamente parte delle categorie con il diritto alle esenzioni.
Detrazioni fiscali
La quarta opportunità è legata all’ormai nota possibilità di detrazione nella dichiarazione dei redditi delle spese sostenute per l’acquisto dei medicinali sia quelli non rimborsabili dal SSN sia l’ammontare del ticket di quelli mutuabili.
La prima operazione da fare è quella di consegnare al farmacista la propria tessera sanitaria al momento dell’acquisto per poter creare il cosiddetto “scontrino parlante” che viene inviato in modo telematico all’Agenzia delle Entrate che provvede alla detrazione.
La legge al momento concede la possibilità di detrarre il 19% del totale con una franchigia di 129 euro. In pratica se una persona spende 500 euro a questa deve sottrarre appunto 129, arrivando così a 371. Il 19% di questa cifra (cioè 70,5 euro) possono essere detratte.
Acquisti online
L’ultima possibilità di risparmiare è legata all’acquisto dei medicinali su internet. Diversi siti offrono la possibilità di acquisto di farmaci soprattutto generici. Ma si tratta di un mercato dagli alti rischi, dove è facile incorrere in prodotti si molto più economici degli originali, ma sulla cui provenienza, qualità ed efficacia non c’è molto di chiaro. Con tutti i rischi del caso, dato che alla fine si parla della salute delle persone.
Redazione Peranziani.it