L’Assistenza Domiciliare è un servizio pensato dal Servizio Sanitario Nazionale ed è dedicato alle persone non autosufficienti e in condizioni di fragilità, cioè quegli anziani che hanno perso gran parte delle loro capacità e funzioni a livello fisico, psichico o sociale. Alla base di questo servizio di assistenza l’idea di trasformare la propria abitazione come lo spazio di cura primario per queste persone con gli immancabili benefici a livello psicologico derivanti dal rimanere nel proprio contesto sociale e familiare. L’Assistenza Domiciliare è prevista dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).
Ci sono diversi tipi di Assistenza Domiciliare, modulati a seconda della condizione sanitaria e sociale della persona in difficoltà: l’Assistenza Domiciliare Integrata (o ADI), o l’Assistenza Domiciliare Programmata (o ADP). Sarà un medico, quello di base o uno specialista scelto dalla famiglia, a stabilire il tipo di Assistenza più indicato.
Assistenza domiciliare e covid
Inutile dire che la pandemia ha reso questo servizio molto più complesso. Avere un «estraneo» in casa infatti e soprattutto a contatto con persone anziane (la categoria più fragile e più a rischio Covid) ha creato per mesi e mesi preoccupazioni di contagio nella persona bisognosa e soprattutto nei suoi caregiver.
Sono per questo moltissimi quelli che hanno deciso quindi di sospendere o rinunciare a questo tipo di servizio, favorito anche dal contemporaneo sviluppo dello smart working che ha dato modo a figli e parenti di poter assistere di persona il proprio caro.
Ma ora che la situazione della pandemia sta tornando alla normalità dopo l’ondata della variante Omicron, l’ADI torna ad essere non solo una necessità ma anche un’opportunità.
Assistenza domiciliare e truffe
Non è solo il Covid però a poter trasformare l’assistenza domiciliare in un rischio. I casi e gli episodi di truffe, per non arrivare alle violenze nei confronti degli anziani, indifesi, sono una costante nelle cronache della stampa.
Spesso infatti malintenzionati si fingono medici, fisioterapisti, assistenti di vario tipo per entrare nelle case degli anziani e derubarli di denaro ed oggetti di valore trovati in casa. per non arrivare a tentativi (riusciti o meno) di rapine con conseguenze anche tragiche per l’aniano (anche in questo caso non mancano purtroppo i precedenti).
È quindi necessario verificare l’identità della persona che sta per entrare nella casa dell’anziano. Necessario affidarsi a società competenti e di comprovata esperienza. Necessario fare molta attenzione nel caso di sostituzioni e comunque cercare, per quanto possibile, di avere un caregiver sempre presente soprattutto nel primo giorno di attività e negli incontri conoscitivi e preliminari.
Assistenza domiciliare in sicurezza per i tuoi cari: i nostri 5 consigli
Scegliere con attenzione a chi affidarsi. Affidarsi ad una società con comprovati anni di esperienza nel settore. No al fai-da-te, no alle «voci di paese». Il tutto con un regolare contratto.
Verificare il Green Pass Rafforzato utilizzando l’apposita app ufficiale del governo, VerificaC19, e dotarsi di un rilevatore (costano pochi euro) per la misurazione della temperatura ad ogni ingresso in casa.
Acquistare disinfettanti, mascherine Ffp2, guanti e se ritenuti necessari anche calzari e camici il tutto usa-e-getta da mettere a disposizione dell’Adi che entra in casa.
Dotarsi di tamponi rapidi in modo da fugare qualsiasi dubbio in caso di sintomi o sospetti.
Durante il giorno aprire spesso le finestre in modo da areare la casa. Alla fine poi della giornata cercare di disinfettare le zone in cui l’Adi è stato, gli oggetti di casa utilizzati (ad esempio eventuali bicchieri o stoviglie. Anche in questo caso dotarsi di usa-e-getta) e gettare via guanti, mascherine, camici vari.
Redazione Peranziani.it