La legge 104 del 5 febbraio 1992 detta i principi fondamentali dell’ordinamento giuridico in materia di diritti, integrazione sociale e assistenza delle persone con disabilità, come gli anziani non autosufficenti.
Chi può usufruire della Legge 104
Ai sensi dell’art. 3 gli aventi diritto sono colori i quali, spiega il la Dott.ssa Federica Perli, dello Studio di Consulenza Societaria Tributaria e Legale BC&, “…presentano una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione”. Tra questi soggetti rientrano anche gli stranieri e gli apolidi e, ovviamente le persone anziane che si trovino nelle suddette condizioni di disabilità.
I destinatari della Legge 104 in relazione al grado di minorazione e alla capacità complessiva individuale residua, potranno usufruire di determinate prestazioni stabilite in loro favore. Nei casi particolarmente gravi, che si manifestano qualora la minorazione abbia ridotto fortemente l’autonomia personale del soggetto al punto da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, è previsto il riconoscimento di una situazione cosiddetta di “gravità” (comma 3 art. 3 della Legge 104), che determina la priorità negli interventi e nei servizi pubblici.
“La condizione di disabilità ed il livello di gravità – spiega Bestetti – devono essere certificate dalle ASL mediante loro commissioni mediche. A tal proposito è necessario in primo luogo rivolgersi al proprio medico curante per attivare la procedura e, immediatamente dopo inoltrare una domanda di riconoscimento dei benefici all’INPS presentandola direttamente via internet o facendosi assistere da un patronato. Successivamente L’INPS fisserà una visita medica di accertamento e una commissione ASL deciderà in merito alla gravità dell’handicap rilasciando appunto una certificazione circa il grado di disabilità”.
Cosa garantisce la Legge 104
Ai destinatari della Legge 104, sono indirizzati precisi benefici sia di natura lavorativa che di natura fiscale.
In particolare, con riferiemento ai benefici di natura lavorativa, è importante sapere che l’art. 33 della legge 104 consente ai lavoratori pubblici o privati che assistono un disabile cui è riconosciuta la condizione di gravità (coniuge, parente o affine entro il secondo grado, ovvero entro il terzo grado qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap abbiano compiuto i 65 anni), la possibilità di fruire di tre giorni di permesso mensile retribuito a condizione che l’assistito non sia ricoverato a tempo pieno. Inoltre, a colui che assiste il disabile grave e ne è convivente, può essere concesso un congedo straordinario dal lavoro retribuito, per un periodo massimo di due anni.
I benefici fiscali della Legge 104
Tra i benefici di natura fiscali rientrano invece, sempre con riferimento ai disabili cui è riconosciuta la condizione di gravità, le seguenti agevolazioni:
- Detrazione d’imposta e aliquota iva agevolata sull’acquisto di un nuovo veicolo ad uso del portatore di handicap o, a talune condizioni, di chi lo assiste;
- Detrazioni d’imposta per figli a carico portatori di handicap;
- Agevolazioni Irpef per spese sanitarie e mezzi di ausilio, spese mediche generiche e spese sostenute per l’assistenza specifica;
- Agevolazioni Iva per l’acquisto di ausili tecnici e informatici, in termini di aliquota agevolata;
- Detrazione per l’eliminazione delle barriere architettoniche;
- Agevolazione sull’imposta di successione e donazione, in termini di maggior franchigia.
Come brevemente elencato sopra i benefici spettanti agli aventi diritto la legge 104 sono molteplici, tuttavia la condizione di handicap ancorché grave, non va confusa con lo stato di invalidità civile poiché alle due categorie competono riconoscimenti diversi. A tal proposito si rammenta che l’invalidità civile riguarda la riduzione della capacità lavorativa mentre, come più volte detto, l’handicap esprime una situazione/condizione di svantaggio sociale dovuta ad una minorazione fisica, psichica o sensoriale. Le persone portatori di handicap, non accederanno infatti a provvidenze economiche ma a particolari agevolazioni rivolte sia a loro che ai loro famigliari
Bonus di 1900 euro. Chi può ottenerlo e come
Da tempo si parla anche di un “bonus” di 1900 euro per chi assiste familiari o anziani disabili che abbiano più di 80 anni.
Il bonus per chi assiste un parente disabile sotto la Legge 104 previsto per il 2018 faceva parte di una delle novità fiscali ed economiche del Testo Unico.
Purtroppo però queste novità sono ancora ferme al Senato e non si sa ancora se questo Governo metterà mano al decreto.
Quindi, il bonus disabili per i caregiver da 1900 euro al momento non è in vigore. Inoltre non sembra essere prevista, come auspicato, alcuna circolare Inps a riguardo
Due le possibilità per ottenere il bonus: la prima è legata ad un rimborso spese, la seconda invece sarebbe una detrazione fiscale che andrebbe a sommarsi a quelle già previste.
Per ottenere questo bonus serve in teoria uno stato di famiglia con presente il nome dell’assistito ed un ISEE inferiore ai 25mila euro.
Oltre al coniuge potrà fare richiesta anche un convivente o un familiare affine di secondo grado. Per i parenti di terzo grado invece ci saranno solo concessioni specifiche
Redazione Peranziani.it